Il candidato sindaco di Sesto San Giovanni Massimiliano Rosignoli ha presentato nei giorni scorsi le sue proposte politiche e il nuovo metodo di raccolta fondi di ispirazione americana, insieme al Senatore Matteo Richetti, Presidente nazionale di Azione.
La raccolta fondi viene effettuata con Politic-ally.it, una piattaforma digitale di crowdfunding su modello americano, per assicurare sia la massima trasparenza che la corretta rendicontazione delle donazioni. «È la prima volta che nella provincia di Milano si usa un sistema di questo tipo ed è anche una delle prime iniziative in Lombardia ed è strettamente in linea con la policy di trasparenza nella gestione dei fondi di Azione – scrivono in una nota dal comitato elettorale -. La proposta politica della lista e del Candidato Sindaco si impronta a pragmatismo e buon senso, ponendosi come traguardo quello di superare il dualismo destra/sinistra che ancora oggi anima il dibattito politico cittadino».
Tra i punti chiave tocccati da Rosignoli quelli della lotta al degrado urbano e sicurezza; mobilità e ambiente, sostegno alla persona e attrattività del territorio. Ma anche eventi culturali, una proposta per le strutture sportive e un’idea di mobilità che tenga conto anche dell’invecchiamento della popolazione e ne agevoli lo spostamento verso le strutture sanitarie (presenti e future) e gli altri luoghi di attrazione principale.
«Siamo per natura e vocazione pragmatici – dichiara Massimiliano Rosignoli, candidato Sindaco di Sesto per la lista Sesto Liberale e Democratica – e vogliamo attuare una politica improntata a questi valori, con azioni concrete e possibili. Per dare spazio a tutti». Aggiunge il senatore Matteo Richetti, presidente di Azione Nazionale: «La vocazione liberale e democratica è il DNA del nostro partito – continua – e questo progetto ci rappresenta per questo lo sosteniamo». «Deve esserci un’alternativa tra i due poli sovranisti e populisti – conclude Giorgio Tavecchia, segretario di Azione Città metropolitana di Milano – per dare a tutti i cittadini che non si riconoscono in questa dualità una possibilità di scelta, noi siamo quella possibilità di scelta».