Botta e risposta tra il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano e il Partito Democratico locale. Sul banco degli imputati, la sentenza del Tribunale del Lavoro in merito al ricorso promosso dai sindacati Cgil, Cisl e Uil contro una presunta condotta anti-sindacale da parte del Comune di Sesto San Giovanni. Se da un lato Di Stefano annuncia l’assoluzione del Comune, dall’altro il Pd non ci sta e accusa il sindaco di mentire di fronte alla sentenza.
«Il giudice del lavoro del Tribunale di Monza Luisa Rotolo – dichiarano dal Pd -, accogliendo uno dei 4 punti del ricorso per condotta antisindacale fatta da CGIL, CISL e UIL, a differenza di quanto ha dichiarato il Sindaco con un suo post di commento della sentenza, ha dichiarato l’antisindacalità della condotta posta in essere dal Comune di Sesto San Giovanni e concretizzatasi nel mancato rispetto delle regole costituenti il sistema delle relazioni sindacali. Lo stesso giudice ha rigettato le altre 3 istanze di parte ricorrente ma avendone accolta una, ha ordinato al Comune resistente, in persona del Sindaco pro-tempore, la cessazione dell’accertato comportamento illegittimo e di affiggere in un luogo accessibile a tutti per 30 giorni il decreto di condanna. Con la destra al governo il Comune è stato condannato per discriminazione e antisindacalità: questa è la misura dell’amministrazione Di Stefano».