Che siano questi gli anni più difficili dalla Seconda Guerra Mondiale è fuor di dubbio: virus, bombe, morti. Per certi versi la pandemia metteva tutti o quasi d’accordo, da nord a sud, da est a ovest del mondo, con l’obiettivo di realizzare al più presto i vaccini.
Ora è diverso. Non vi è ragione che possa portare al massacro, uccidere innocenti, tornare indietro nel tempo quando i popoli invadevano per poco,
un semplice confine: è mio, no, è mio. Il benessere, anche se ancora non per tutti, ci ha insegnato poco, forse nulla. In tutto questo, i beni di prima necessità sono volati alle stelle.
Il rincaro del carburante (nonostante l’accise ridotta di 0,25 Euro e romanelle varie), gas ed energia elettrica di fatto ha messo in ginocchio imprese e famiglie. Una situazione che poi si manifesta ancora più grande, se è oggetto di qualche speculazione, ma questo è un campo dedicato a chi indaga. La nostra missione è quella di sperare nella pace e nel frattempo aiutare gli ucraini fuggiti dalle loro terre e arrivati anche nel nostro Paese.
Il Termometro Nazionale, l’editoriale del Gazzettino Metropolitano, è a cura del direttore Marco Fabriani