La prima di tre finali per inseguire il sogno di una tanto agognata salvezza in Serie C.
Al Breda arriva il Mantova, in un derby che ora come ora vale più di 3 punti. Mister Di Gioia sceglie di schierare la sua Pro Sesto con il 4-3-3: la novità riguarda la scelta di Bagheria in porta al posto di Del Frate; Mazzarani e Maldini ad agire a destra e sinistra con Toninelli e Pecorini in mezzo; a centrocampo Brentan, Gattoni e Marchesi; Capogna a guidare l’attacco supportato ai lati da Scapuzzi e Ghezzi.
Al 3’ la prima occasione del match è per gli ospiti: Bruccini dalla lunga distanza si rende pericoloso con una punizione calciata molto forte, che si spegne sul fondo non di molto. Dopo un primo tempo privo di grosse emozioni, al 43’ la Pro Sesto risponde con un’altra occasione, sempre su punizione e sempre dalla lunga distanza. A provarci è Maldini e il suo tiro, leggermente deviato, sfiora l’incrocio dei pali andando in corner. Due minuti dopo, allo scadere, arriva il primo tiro in porta della gara: Maldini si libera sulla destra e pennella in mezzo un bel cross raccolto da Capogna. Il colpo di testa del bomber biancoceleste è preciso, ma non abbastanza per superare Marone. È con questa opportunità che si chiude la prima frazione di gioco.
Al rientro dagli spogliatoi il Breda viene gelato: Marchesi nella metà campo avversaria regala palla a Paudice e permette al Mantova di scappare via in contropiede. Gli ospiti hanno una prateria in mezzo al campo e lo stesso Paudice è bravissimo a imbucare in area per Silvestro che non si lascia scappare l’opportunità: stop e tiro per l’esterno del Mantova, che buca Bagheria sul primo palo e firma il gol del vantaggio degli ospiti. Gravissimo, nella circostanza, l’errore di Marchesi, che dopo soli due minuti di gioco della ripresa commette un’ingenuità che a questi livelli, in questo tipo di partite, non si può proprio davvero pensare di commettere.
Per la Pro Sesto è notte fonda: al 56’ il Mantova fa il bis. Questa volta a perdere palla a metà campo è il biancoceleste Gattoni, che concede il contropiede fotocopia del primo gol al Mantova. A condurre palla questa volta è Agbugui, che allarga sulla sinistra ancora una volta per Silvestro. L’esterno del Mantova questa volta sceglie l’assist e, anche in questo caso, è la soluzione vincente: a raccogliere il pallone nel cuore dell’area su rigore è Monachello, che con un piattone rasoterra non sbaglia.
Di Gioia mette allora mano alla panchina al 60’: fuori Mazzarani e Marchesi, dentro Lucarelli e Marliungo per provare un approccio più offensivo. La Pro tenta la prima timida reazione al 64’ con Ghezzi, ma il suo tiro da dentro l’area di rigore viene parato in due tempi da Marone.
Nuovo cambio per mister Di Gioia al 70’: fuori Brentan, dentro Sala. Al 75’ l’opportunità per riaprire la gara è enorme: Marilungo si ritrova completamente da solo in area piccola, ma il suo colpo di testa più che un tiro è un passaggio per Marone, che senza troppi problemi blocca il pallone. L’ultimo cambio della gara Di Gioia se lo gioca al 79’: dentro Cerretteli per Maldini. E dopo appena 60 secondi c’è un episodio dubbio che riguarda proprio Cerrettli: il centrocampista biancoceleste finisce a terra in area di rigore, ma per l’arbitro è tutto regolare.
Sul cambio di lato gli ospiti hanno la palla dello 0-3: solo un gioco di gambe che manda fuori giri la retroguardia biancocelste, Fontana manda sulla traversa la sua conclusione, che si spegne poi sul fondo. Il penalty per la Pro Sesto viene assegnato all’88esimo: Marilungo viene steso in area di rigore. Dal dischetto si presenta Scapuzzi che spiazza Marone. È il gol che riapre la gara, a ridosso dei 4 minuti di recupero assegnati dal direttore di gara.
Non succede però di fatto nulla, anzi il Mantova avrebbe anche l’occasione del 3-1 ma Toninelli salva sulla riga il pallone con i biancocelesti completamente sbilanciati in attacco: la Pro Sesto paga a carissimo prezzo due disattenzioni a inizio ripresa che regalano tre punti pesantissimi al Mantova. Gli uomini di mister Di Gioia, invece, si ritrovano a -6 punti dalla salvezza diretta, in piena zona playout e con soli tre punti di vantaggio sull’ultimo posto in classifica, che vorrebbe dire retrocessione in Serie D.