Si accende sempre più la fiamma della speranza per il nuovo stadio di Inter e Milan a Sesto San Giovanni.
La soluzione milanese sembra essere sempre più bloccata, con il sindaco del capoluogo che nei giorni scorsi ha dichiarato che le due società hanno pieno diritto di guardare anche ad altre soluzioni. «Considerati i tempi e considerato il fatto che ci sono ricorsi, possiamo escludere che ci sarà un altro stadio per la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali 2026», ha aggiunto Beppe Sala, di fatto confermando che per i prossimi 4 anni non partiranno i lavori per la costruizione della ‘Cattedrale’ nella zona in cui attualmente sorge il Meazza.
Ed è qui che Sesto San Giovanni assume sempre più il ruolo di protagonista in questa vicenda: «Realizzare il nuovo stadio a Sesto San Giovanni invece non sarà complicato viste le norme urbanistiche e le bonifiche già in corso delle aree Falck – ha spiegato il sindaco di Sesto Roberto Di Stefano -. Noi abbiamo le aree dismesse più grosse d’Europa, che comprendono proprio le aree ex Falck con 1.250.000 metri quadrati. Lo spazio c’è ed è disponibile ma per poter prendere una decisione di questa natura bisogna essere in tre ad essere d’accordo: il Comune, la proprietà e le due società Inter e Milan. Il Comune, come nel 2018, anche oggi dà la sua disponibilità ad ospitare il nuovo stadio perché lo vediamo come un volano per tutto il territorio che possa valorizzare delle aree molto più grandi, in una logica che secondo me dovrebbe essere la logica di Città Metropolitana, quindi che Milano non finisca al confine del Comune ma che comprenda la prima schiera del milanese con i comuni dell’hinterland. Che poi è anche una logica più internazionale, che nel mondo calcistico, se andiamo all’estero, molte realtà stanno facendo».