Dopo cinque anni di governo, per la prima volta nella storia di Sesto San Giovanni a destra, con Roberto Di Stefano sindaco, si avvicinano ora le elezioni per decidere chi guiderà l’amministrazione cittadina i prossimi anni.
Una data ancora non c’è, frutto dell’indeterminatezza dei tempi portata dalla pandemia: i cittadini di Sesto potrebbero essere chiamati alle urne a maggio, giugno o (in extremis) a settembre, come è accaduto a Milano. Tutto dipenderà dalla curva dei contagi. Intanto però, in città partiti e liste civiche iniziano a serrare i ranghi: è certo ormai che l’attuale sindaco Di Stefano si ricandiderà per un secondo mandato, con la lista civica che porta proprio il suo nome.
Si formerebbe così una coalizione composta da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Amiamo Sesto e Lista Di Stefano Sindaco, che nelle ultime settimane ha visto l’ingresso degli ex civici entrati in consiglio comunale grazie all’ex vicesindaco Gianpaolo Caponi, che ha dichiarato al Gazzettino: «In queste elezioni non sono un competitor e non mi candido; ho sempre detto che il mio impegno politico in città sarebbe stato a tempo e così sarà. Tuttavia continuerò nella mia battaglia per far emergere la malapolitica e il malaffare di questa amministrazione di destra».
L’attuale assessore all’Urbanistica, Antonio Lamiranda, sarà capolista di Fratelli d’Italia e punta in alto: «Il mio obiettivo – dichiara – è quello di prendere il maggior numero possibile di consensi per poi rivendicare il ruolo da vice sindaco».
A sinistra, Rifondazione e i suoi simpatizzanti si sono uniti nella Coalizione della Sinistra, candidando Silvio La Corte a sindaco. La Corte è un ex in- segnante di educazione fisica alla scuola Calamandrei e dirigente del Partito della Rifondazione Comunista.
Anche i ‘progressisti’ hanno formato una coalizione: la compagine che vede uniti Pd, Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana, i Verdi e le liste civiche Cittadini in Comune e Un Senso per Sesto. «La Coalizione Progressista – commenta Marco Tremolada, segretario cittadino del Partito Democratico – ha deciso di candidarsi con una maggioranza più ampia possibile. Abbiamo iniziato un percorso l’estate scorsa per definire nel dettaglio il programma da portare per essere certi di presentarci con una proposta per cui se vinci, puoi governare. È stato un lavoro interessante ma ci è voluto parecchio tempo, quindi siamo arrivati un po’ lunghi sulla parte che decide chi sarà il candidato sindaco».
I progressisti infatti non hanno ancora un nome e, anche se le liste civiche hanno fatto emergere Michele Foggetta e Alberto Bruno, la coalizione deve ancora decidere se organizzare le primarie per eleggere il can-didato. Una scelta che verrà presa dai partiti mercoledì sera, mentre il nostro Gazzettino è in stampa.
Di fianco ai progressisti si potrebbe delineare anche lo schieramento degli ‘europeisti’, che comprenderebbe le liste dei Giovani Sestesi, Azione, Italia Viva e di qualche ‘civico’ della vecchia scuola che non ha ceduto il passo alle lusinghe della giunta Di Stefano. Nessun proclama ufficiale per ora, «ma il nodo di queste ultime alleanze si andrà a delineare nelle prossime settimane», ha spiegato Paolo Vino (Giovani Sestesi).
Anche Azione ha confermato la volontà di correre con il polo civico, schierando come candidato Massimiliano Rosignoli. «Azione sarà presente alle comunali del 2022 con una propria proposta politica. Il nostro nuovo gruppo politico ha sviluppato progetti per la città che spaziano dalla tutela dell’ambiente ai servizi per la persona, dalla mobilità allo sport».