La BMTI (Borsa Merci Telematica Italiana) ha elaborato i dati delle Camere di Commercio e della Commissione Unica Nazionale delle Uova, riscontrando un aumento del 25% rispetto ai valori sui prezzi di uova e farina dello scorso anno.
I dolci tipici del periodo di Carnevale in tutta la penisola, sono realizzati a base di uova, burro, zucchero e farina. Cambiano i nomi secondo la regione di appartenenza, ma come la tradizione propone, difficilmente si riesce e rinunciare alla degustazione di una “chiacchiera” o di una “castagnola” o di una “frittella” o di un “tortello”. Secondo i dati pubblicati dalla CUN Uova, riportati da ANSA, nel mese di febbraio, per la seconda settimana di seguito, il prezzo delle uova di galline allevate in gabbia ha avuto un incremento cosi come quello delle uova di galline allevate a terra. Le motivazioni di tale rincaro possono essere riconducibili a due problemi, da una parte una richiesta importante di prodotto, dovuta al periodo di festa e dall’altra ad una carenza dello stesso a livello nazionale, a causa dei nuovi fenomeni di influenza aviaria rilevati recentemente in diverse aree geografiche.
A livello economico era rimasto stabile l’aumento della farina, fisso al 25% come ogni anno, senza ulteriori sorprese in queste prime settimane del 2022. Nonostante le incertezze legate alla crisi Russo-Ucraina, il mercato italiano del grano tenero, non sembrava esserne influenzato fino al 20 febbraio, il prezzo all’ingrosso del grano tenero legato alla produzione del pane è stato in lieve diminuzione, mentre il prezzo all’ingrosso del grano tenero legato alla pasticceria è rimasto più stabile, entrambi sono però aumentati molto rispetto al 2021, circa il 30% il primo e il 45% il secondo.
Entrati nell’ultima decade del mese, la Coldiretti ha diffuso le valutazioni sugli effetti della crisi, riscontrando un balzo del 20% per le quotazioni del grano in un solo giorno, alla chiusura del mercato future della Borsa Merci di Chicago. Una quota pari al 5% dell’importo totale nazionale di grano tenero, per la produzione di pane e biscotti, arriva in Italia dall’Ucraina, ricorda la Coldiretti, ben 107 mila tonnellate nei primi 10 mesi del 2021, collocando l’Ucraina al terzo posto come esportatore di grano a livello mondiale ed insieme alla Russia che detiene il primo posto, gestisce 1/3 del commercio mondiale. Quanto influirà tutto questo sulle nostre tradizioni e sulle nostre abitudini alimentari?
Flavia Pruner