La Commissione Europea, Il 26 gennaio 2022, per il decennio digitale che si concluderà nel 2030, ha proposto una dichiarazione solenne interistituzionale sui diritti ed i principi digitali.
I diritti ed i principi andranno ad integrare i diritti esistenti sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’UE e implementeranno l’aspetto legislativo in materia di protezione dei dati e della privacy. Saranno un prezioso riferimento per fare chiarezza agli utenti sui loro diritti digitali, sull’orientamento dell’UE e degli stati membri per le imprese che sono attive ed in via di sviluppo in ambito tecnologico, affinché possano operare rispettando diritti e principi del cittadino, che sarà guidato in un percorso che lo porterà a trarre il massimo vantaggio dalla trasformazione digitale. Un grande passo avanti, per definire uno standard interno UE, alternativo ai parametri cinesi russi o americani, per garantire il rispetto dei valori e dei diritti delle persone online e per stabilire che ciò che è illegale offline, è illegale anche online, sono, in sintesi, i tre concetti fondamentali del pensiero del commissario per il mercato interno Thierry Breton, di cui l’Ansa riporta la dichiarazione completa.
Sono 6 gli obiettivi cardine, pubblicati sul sito ufficiale dell’Unione Europea e di seguito riassunti nei concetti principali. Il primo pone le persone ed i loro diritti al centro della trasformazione digitale, perché le tecnologie digitali dovrebbero tutelare i diritti delle persone, sostenere la democrazia e garantire che tutti gli operatori digitali agiscano in modo responsabile e sicuro. Il secondo sostiene la solidarietà e l’inclusione, perché la tecnologia dovrebbe unire e non dividere le persone, garantendo a tutti accesso a internet, alle competenze digitali, ai servizi pubblici digitali e a condizioni di lavoro eque. Il terzo deve garantire la liberta di scelta online, perché le persone dovrebbero beneficiare di un ambiente online equo ed essere protette da contenuti illegali e dannosi, acquisendo autonomia e responsabilità mentre interagiscono con le tecnologie nuove ed in evoluzione come l’intelligenza artificiale. Il quarto promuove la partecipazione allo spazio pubblico digitale perché i cittadini dovrebbero poter partecipare al processo democratico a tutti i livelli ed avere il controllo dei propri dati. Il quinto aumenta la sicurezza, la protezione e la responsabilità delle persone, perché l’ambiente digitale dovrebbe essere sicuro e protetto e tutti gli utenti, dai minori alle persone anziane dovrebbero essere autonomi, responsabili e protetti. Il sesto promuove la sostenibilità del futuro digitale perché i dispositivi digitali dovrebbero favorire la sostenibilità e la transizione verde mettendo a conoscenza i cittadini sull’impatto ambientale e sul consumo energetico dei loro dispositivi. La Commissione presenterà una relazione annuale con una valutazione sulla corretta attuazione dei principi digitali e svolgerà una indagine denominata Eurobarometro per valutare le misure impiegate da ogni stato membro. Questi dati indicheranno il livello di percezione e di gradimento del cittadino su come saranno applicati i principi digitali nei vari Stati membri.
Flavia Pruner