La quarta ondata della pnademia è arrivata in Italia proprio nel periodo delle festività, uno dei periodi dell’anno in cui si viaggia maggiormente.
L’aumentare del numero dei contagi ha costretto, in moltissimi casi, ad annullare però viaggi in aereo già programmati. Nel corso delle ultime settimane tantissime persone risultate positive al virus hanno segnalato sui social come diverse compagnie aeree non vogliano però sentir ragione di rimborsare il biglietto, nonostante la positività di chi doveva imbarcarsi.
Sulla questione è quindi intervenuto il Codacons, che ha anche offerto la propria disponibilità per consulenze (all’indirizzo mail consulenze@codaconslombardia.it oppure telefonando allo 02.29.41.90.96). Quella per il rimborso, a detta del Codacons, è infatti una situazione che sta costringendo tantissime persone a combattere vere e proprie battaglie con numerose compagnie aeree per far valere i propri diritti, ottenendo il rimborso dei biglietti pagati.
«Le norme in questione parlano chiaro – tuona il presidente Nazionale del Codacons, Marco Donzelli -; infatti, sia il Codice della Navigazione all’art. 495, secondo cui il passeggero che non si è potuto imbarcare sul volo prenotato per motivi di salute (gravi e dimostrabili, che rendano impossibile il trasporto aereo), ha diritto al rimborso dell’intero prezzo del biglietto, senza alcuna eccezione; sia il Codice del Turismo, secondo il quale il viaggiatore che è costretto ad annullare il suo viaggio a causa di motivi di salute può domandare l’annullamento del viaggio, con contestuale restituzione di quanto pagato senza dover versare alcuna penale, tutelano i diritti del consumatore. Se avete riscontrato dei problemi nell’ottenere il rimborso dei vostri biglietti pagati potete rivolgervi all’Associazione che offre consulenza ed assistenza legale a tutti gli associati per tutelare i loro diritti».