A ridosso delle feste, con i numeri dei contagi saliti vertiginosamente, arriva la stretta della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il nuovo decreto impone rigore assoluto e cerca di mettere un freno all’impennata arrivata al 28% dei casi Omicron con oltre 44mila positivi venuti alla luce nelle ultime 48 ore.
Vita difficile per i giovani e per chi ama le feste in piazza. Come riporta l’Ansa, sono annullati gli eventi e chiuse le discoteche fino al 31 gennaio 2022 per impedire assembramenti. Unica possibilità inizialmente presente nella bozza era, per gli amanti del ballo, la richiesta di un tampone nel caso non avessero ancora ricevuto la terza dose, in sede di CdM si è poi optato per la chiusura dei locali. Altro provvedimento molto severo a tutela dei frequentatori è rivolto ai bar alle palestre ed ai musei, luoghi nei quali fino al termine dello stato di emergenza previsto per il 31 marzo, si potrà accedere solamente con il Super Green Pass e non più con il Green Pass base.
Dal 30 dicembre ancora più difficile sarà circolare o partecipare ad attività culturali e ricreative per chi non è stato vaccinato o è stato colpito dal Covid-19, oltre ai musei, palestre e piscine, si accederà solo con Super Green Pass anche nei centri culturali, sociali, sale da gioco, bingo, casinò e centri termali. I pazienti ospitati nelle RSA o negli Hospice potranno ricevere una visita solo da chi ha ricevuto la terza dose o presenta un tampone in aggiunta al certificato delle due dosi effettuate.
In molti comuni o regioni era già scattato nelle scorse settimane, l’obbligo della mascherina all’aperto che adesso e fino al 31 gennaio si estende su tutto il territorio nazionale. Non basta più la semplice mascherina chirurgica per entrare nei luoghi chiusi, ma è ufficiale l’obbligo della FFp2 (per le quali si spera che il prezzo non schizzi alle stelle e sia calmierato da un ulteriore intervento governativo) per cinema, teatri, stadi e mezzi di trasporto tra cui metro e autobus. Il Super Green Pass perde la valenza di 12 mesi e dall’1 febbraio si riduce a 6 mesi di validità, essendo ormai certo che la copertura del vaccino si affievolisce dopo 180 giorni. In questi 40 giorni di tempo, la speranza del governo è che tutti i cittadini possano mettersi in pari, ricevendo la terza dose di vaccino. Per i turisti o viaggiatori, controlli a campione con test antigenici o tamponi molecolari negli aeroporti, stazioni, porti e frontiere terrestri, per chi entra in Italia e 10 giorni di isolamento in caso di positività. Nel testo approvato, non è previsto alcun obbligo di vaccinazione sia per i dipendenti della PA sia per altre categorie, tema molto delicato che viene rimandato ad una ulteriore valutazione in futuro.
Flavia Pruner