Se i primi del mese di dicembre i dati riscontrati da Federalberghi non erano entusiasmanti (-19,9% rispetto al 2019) ma davano adito a qualche cenno di ripresa per il settore turistico ed alberghiero, stimando oltre 14 milioni di Italiani in viaggio durante le feste, gli ultimi valori di questi giorni che ipotizzavano 18 milioni di persone pronte a partire per una vacanza, hanno invece registrato un crollo di prenotazioni, riscontrando, a causa del timore per la variante Omicron, ben 8 milioni di cancellazioni.
Conferma i dati il borsino delle vacanze di Demoskopika, pubblicato dall’Ansa. La ricerca di Federalberghi, presentata al Ministro Massimo Garavaglia, aveva calcolato un giro di affari di 8,4 miliardi di euro per gli Italiani in vacanza a Natale, con una spesa media pro-capite di 804 euro (724 euro per chi rimane entro i confini e 1.990 euro per chi va all’estero) stimando 6,9 notti fuori casa. Anche per Capodanno con circa 3,6 notti fuori casa ed una spesa pro-capite media di 477 euro (462 in Italia e 938 per l’estero) il giro d’affari previsto si sarebbe aggirato intorno ai 2 miliardi e 90 milioni. Ovviamente questi valori saranno rivisti in base alle effettive partenze, decimate dai valori dei contagi in continuo aumento e dalle misure di sicurezza che prenderanno le autorità delle diverse mete turistiche in risposta al rischio di diffusione della variante Omicron.
Attualmente, Raffaele Rio, il presidente di Demoskopika sostiene che la visione strategica per il rilancio del settore turistico nel nostro paese è debole, che la tipologia di turista è cambiata con la pandemia e che le risorse economiche messe a disposizione dal governo, non dovrebbero rivolgersi solamente ad una singola impresa ma ad un insieme integrato di servizi, come richiede l’evoluzione riscontrata nel settore dovuta alle nuove tendenze di consumo di chi ama e sceglie di viaggiare. Sono sempre di più apprezzate destinazioni e territori differenti rispetto a quelle riconosciute come le mete privilegiate. La località di montagna (31%) è attualmente il posto più ricercato per la vacanza, seguita dal desiderio della scoperta della città d’arte italiana (27,1%). Il bisogno di relax provocato dall’emergenza pandemica, ha notevolmente incrementato la quota degli italiani che sceglie la campagna (14,3%) o il lago (11,9%), seguito da località marittime (9,6%) e vacanze termali (6,1%).
Flavia Pruner