È composta da due adulti e tre minori la famiglia sestese che, a cinque giorni dal 25 dicembre, è stata sfrattata e fino a metà gennaio non può accedere alla casa popolare.
Una storia che di magia del Natale ha veramente poco, quella della famiglia sestese che lunedì 20 dicembre è stata sfrattata dal proprio appartamento, che era stato comprato all’asta. I genitori avevano aperto il mutuo nel 2007 ma poco dopo, a causa di un incidente, non possono più permettersi di pagare il debito e le cose peggiorano velocemente: l’immobile viene pignorato e la casa messa all’asta e acquistata.
Nel 2020 arriva il Covid-19 e con esso l’emergenza sanitaria che ha rallentato lo sloggio della famiglia ma ora l’immobiliare può procedere con lo sfratto degli inquilini perché, per legge, si può non passare più dal Tribunale. «Il nuovo proprietario di casa – denuncia il sindacato dell’Unione Inquilini, che ha reso pubblica la vicenda – reclama il suo diritto di entrare nell’appartamento. Sapeva però che, se da una parte avrebbe pagato poco l’immobile all’asta, dall’altra avrebbe dovuto sfrattare una famiglia per entrarci».
La famiglia viene quindi convocata da Aler per l’assegnazione di una casa popolare ma la burocrazia rallenta le cose e il contratto non si può firmare prima di metà gennaio. Così i cinque si trovano per strada, proprio in un periodo che dovrebbe portare spensieratezza come quello delle feste.
«L’assessore D’Amico – afferma l’Unione Inquilini – ha proposto il ricovero della madre e dei tre figli minori in una struttura protetta dall’altra parte di Milano, cosa improponibile sia per i figli, che vanno a scuola a Sesto San Giovanni, che per i genitori. E questa è stata l’unica soluzione messa sul piatto dall’amministrazione».
Al momento la famiglia ha cercato rifugio in casa di amici, nella speranza che l’alloggio popolare sia accessibile quanto prima.