La scelta di dotarsi dello strumento del daspo urbano arrivò poco dopo l’insediamento della giunta di Roberto Di Stefano. Approvato dal Parlamento solo pochi mesi prima, il provvedimento di allontanamento venne istituito a Sesto San Giovanni per contrastare fenomeni quali bivacchi, commercio abusivo di merce contraffatta o non regolare e altre situazioni che comportano degrado e insicurezza in città.
A quasi due anni di distanza, la polizia locale ha reso noto che è stata raggiunta la quota di 500 allontanamenti, 127 dei quali solo negli ultimi sei mesi. I destinatari di questi ordini sono di varie nazionalità, provengono per la maggior parte da Romania (soprattutto di etnia rom, 164 dal 2017), Nigeria (89), Bangladesh (57) Senegal (35), Perù (30). Il tasso di recidiva nei comportamenti scorretti è piuttosto basso e si attesta su un 10 per cento.
«Ormai Sesto San Giovanni rappresenta un comune simbolo sul lato della sicurezza – commenta l’assessore alla sicurezza Claudio D’Amico – avendo creato un sistema virtuoso e positivo di contrasto a determinati atti illeciti e avendo utilizzato la Polizia Locale finalmente non solo per fare multe. Grazie agli allontanamenti abbiamo risolto numerosi problemi sul territorio, chiudendo una fase di lassismo, buonismo e incapacità di intervenire sul territorio che aveva contraddistinto la precedente amministrazione di sinistra. Sesto San Giovanni è ora più tranquilla, i reati sono in calo come dimostrano tutte le statistiche. Questo importante lavoro dimostra che quando c’è la volontà politica si possono ottenere risultati egregi e visibili. Questi dati evidenziano anche una netta differenza rispetto a comuni vicini, come Milano, dove ancora sono alla fase di discussione su “Daspo sì, Daspo no” e sui limiti e ambiti in cui portare avanti questi provvedimenti. La sinistra continua a dimostrarsi poco incisiva e attenta sulle questioni di sicurezza urbana e degrado».
Alle parole di D’amico fanno eco anche quelle del sindaco, Roberto Di Stefano: «Siamo molto soddisfatti del lavoro della polizia locale e del presidio costante sul territorio, particolarmente apprezzato dalla cittadinanza. In questi 2 anni siamo diventati un modello nazionale per l’utilizzo dei daspo, con risultati eccellenti nel contrasto a situazioni di insicurezza, degrado e commercio abusivo. Ho ricevuto nel tempo numerose richieste di collaborazione da altri sindaci, che mi han chiesto come replicare il nostro modello che nei numeri ha raggiunto cifre da record nazionale».