Il primo luglio scade il termine per pagare la prima rata della Tari, la tassa che finanzia i costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti. A Sesto San Giovanni la scadenza è stata accolta con polemiche da moltissimi cittadini, che segnalano anche un ritardo nella ricezione degli F24, i bollettini per pagare la tassa.
Dall’anno scorso, gli aumenti registrati arrivano in alcuni casi fino al 20 per cento. L’aumento sarebbe giustificato dall’inserimento del costo di accantonamento e ammortamento, che permette di riscattare il mancato introito da agevolazioni e riduzioni che per legge vanno recuperate. I costi sono lievitati anche a causa dell’estensione dell’umido in tutti i quartieri. L’ultimo aumento della Tari a Sesto si era verificato nel 2015, sotto la giunta Chittò, che però nel 2016 aveva abbassato gli importi «scalando i soldi risparmiati l’anno prima». Il gruppo nato su Facebook ‘Sesto Allucinazioni’ ha persino organizzato una diretta Facebook per parlare degli aumenti Tari. Gli incrementi non accennano comunque a diminuire, almeno finché non entrerà in funzione la biopiattaforma di Cap, quindi fra almeno un paio d’anni. Un’ulteriore agevolazione per abbassare i coefficienti della tassa sarebbe l’introduzione della tariffa puntuale, che «potrebbe essere inserita nel prossimo bando per la gestione rifiuti», come aveva dichiarato al nostro Gazzettino Metropolitano l’assessore all’Ambiente Alessandra Magro.