Nella mattinata di sabato 13 novembre, è scomparso Giuseppe Valota, Presidente della sezione dell’Associazione ex deportati nei campi di sterminio nazisti (Aned) di Sesto San Giovanni – Monza e membro del suo Consiglio nazionale.
Giuseppe Valota ha dedicato la sua vita a tenere viva e vivida la memoria della Resistenza e dei crimini nazifascisti. Infatti, come dirigente e poi Presidente della sezione Aned di Sesto San Giovanni ha organizzato diversi viaggi nei campi di sterminio. La sua attività è sempre stata colma di passione e la sua testimonianza rimane preziosissima.
Giuseppe Valota era figlio di Guido, un operaio sestese che venne deportato in seguito agli scioperi del marzo ’44 e assassinato nei pressi della cittadina di Steyr, a pochi chilometri da Mauthausen. Valota negli anni ha promosso il Trattato di Amicizia tra Sesto San Giovanni e Langhenstein, la cittadina dove si trova il lager di Gusen, sottocampo di Mauthausen dove sono morti 97 sestesi. Inoltre, ha promosso incontri e iniziative con l’Associazione di Steyr, il paese dove è stato ucciso suo padre.
I suoi libri sono stati importantissimi per testimoniare la deportazione e per ricostruire le storie di chi è finito nei lager. Il libro ‘Streikertransport’ è stato consegnato dall’allora presidente dell’Anpi di Sesto Annunziata Cesani, al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in visita a Sesto.
Il ricordo del Partito Democratico di Sesto, partito al quale Valota era iscritto: «Grazie all’impegno di Valota la sede di Sesto San Giovanni – Monza dell’Aned è diventata uno dei centri di raccolta e studio più importanti d’Italia sulla storia della deportazione che anche in questi mesi ha continuato le sue ricerche grazie a collegamenti nazionali e internazionali che sono stati possibili grazie al lavoro e al prestigio di Peppino».
Le parole del sindaco di Sesto Di Stefano: «Apprendo con grande dispiacere la notizia della scomparsa di Giuseppe Valota, presidente dell’Aned di Sesto San Giovanni e Monza. Figlio di un operaio sestese arrestato, deportato e ucciso in un campo di sterminio nazista, Peppino ha speso gran parte della sua vita a documentarsi su quegli anni bui, ripercorrendo le storie dei deportati politici e dando alle stampe diversi libri ricchi di testimonianze significative. Un grande esempio. Sesto San Giovanni perde un grande uomo, impegnato e appassionato, che lascia un enorme vuoto nella nostra città e non solo».
Alla famiglia di Giuseppe Valota le più sentite condoglianze da parte di tutta la redazione del Gazzettino Metropolitano.