Palazzo Sanità è il candidato per ospitare la futura Casa di Comunità che fungerà da presidio territoriale per l’erogazione di prestazioni e servizi sanitari e socio-sanitari.
Il comune di Paderno Dugnano, infatti, ha proposto la struttura di via 2 Giugno aderendo alla manifestazione di interesse promossa da Ats Città Metropolitana di Milano per individuare gli immobili che saranno destinati al potenziamento della rete sanitaria in tutti gli ambiti territoriali, come previsto dalla delibera regionale per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
La dichiarazione del sindaco di Paderno Ezio Casati: «Palazzo Sanità necessita di una riqualificazione e di un importante ammodernamento strutturale per continuare ad essere un polo sanitario per la nostra città e l’ambito territoriale di riferimento. L’emergenza Covid19 ha messo in evidenza quanto sia fondamentale rafforzare e ripensare a una medicina di prossimità che deve essere in grado di assicurare assistenza e cure primarie ai cittadini in modo efficace ed efficiente. Vanno rimodulati i servizi ambulatoriali, le prestazioni dei medici e dei pediatri di famiglia in un’ottica di prevenzione e di integrazione con l’assistenza socio-sanitaria. È quanto previsto nelle future Case di Comunità e tutto questo può essere realizzato partendo proprio dalle strutture deputate a ospitare questi servizi, spazi fisici che devono essere accessibili, funzionali e tecnologicamente attrezzati. Paderno Dugnano, per dimensioni, numero di abitanti e collocazione territoriale, deve avere una struttura rinnovata e ripensata come luogo della salute. Le risorse rese disponibili dal Pnrr sono una grande opportunità che vogliamo cogliere per costruire una struttura sanitaria che risponda alle esigenze di oggi e di domani. Confidiamo nella condivisione di Ats e Regione Lombardia cui chiediamo di investire nella nostra città realizzando la Casa di Comunità nel Palazzo Sanità. Il Comune si è anche reso disponibile a fare la sua parte, contribuendo, se necessario, alle spese di riqualificazione degli spazi della struttura di via 2 Giugno che non saranno direttamente utilizzati per i servizi sanitari».