Il presidente della Regione Fontana si schiera dalla parte di Confcommercio, che negli scorsi giorni ha lanciato una petizione contro le manifestazioni organizzate ogni sabato a Milano dai ‘no green pass’.
«Condivido l’appello lanciato da Confcommercio Milano, perché se è sicuramente giusto il diritto di esprimere il proprio parere credo che non si possa penalizzare le attività economiche, la vita di un comparto che anch’esso, in questo periodo, ha sofferto in modo particolare», ha dichiarato Attilio Fontana ai giornalisti.
Il presidente Fontana ha invece ritenuto inopportuna l’organizzazione di una contro-manifestazione: «Credo che le contrapposizioni, in questo momento, non facciano bene. Poi sicuramente le motivazioni che adduco per ritenere inappropriata un tipo di manifestazione, le adduco anche per l’altra. Quindi è chiaro che anche una contromanifestazione contribuirebbe a impedire o rallentare le attività commerciali. Inoltre, anche per le tensioni che potrebbero crearsi credo proprio non valga la pena».
Sulla possibilità all’esame del Governo nazionale di prorogare lo stato d’emergenza e l’utilizzo del green pass Fontana ha commentato: «Spero che i numeri ricomincino a migliorare perché mi auguro che gli sforzi che abbiamo fatto in questi mesi, e che hanno dato finora degli evidenti, risultati positivi vengano premiati. Assistiamo negli ultimi giorni a qualche piccolo innalzamento dei numeri dei contagi, che fortunatamente per la nostra regione sono poco rilevanti, dobbiamo comunque guardarli con attenzione. Per questo, come sempre, invito i cittadini a completare il ciclo vaccinale, a fare la terza dose qualora si appartenga alle categorie inserite in questa fase, e agli indecisi di vaccinarsi».
Gli “indecisi” come li chiama Fontana, sono però circa 7 milioni di persone in tutta Italia, che non si sono vaccinate e contribuiscono alla diffusione della variante delta del Covid-19, perché – come dimostrano gli ultimi dati – ne vengono facilmente contagiati e il loro tasso di contagiosità è estremamente più elevato rispetto ai vaccinati. Non è quindi semplice arrestare l’aumento dei contagi, nonostante rispetto allo scorso anno si è evitata l’ondata ai primi freddi di ottobre.