Il segretario generale di Confcommercio Milano, Marco Barbieri, fa un bilancio sugli effetti che le manifestazioni no green pass potrebbero avere sugli esercizi commerciali e sull’attrattività della città.
La perdita stimata solo per corso Buenos Aires e l’area del centro è di 10,2 milioni di euro, il 27% del fatturato. È questa la stima di Confcommercio Milano di ciò che hanno pagato negli ultimi tre sabati a Milano da negozi, bar e ristoranti nelle ore interessate dalle manifestazioni no green pass.
Le parole di Marco Barbieri: «10,2 milioni di euro persi in 3 sabati di proteste in un’area limitata. Un bilancio che potrebbe essere ben più pesante se dovesse perdurare questa situazione di caos con un impatto significativo sull’attrattività della città. Chi sarebbe infatti invogliato a recarsi in città sapendo di trovare confusione e disagi per cortei più o meno autorizzati? Il danno economico rischia seriamente di aggravarsi con l’avvicinarsi del periodo natalizio».
Nel sondaggio di Confcommercio Milano effettuato negli esercizi commerciali del capoluogo lombardo è risultato che il 70% è favorevole all’obbligo di Green Pass sui luoghi di lavoro, il 73% non ha riscontrato criticità legate al controllo del Green Pass, il 71% risente ancora dei danni subiti per effetto dell’emergenza Covid. Inoltre, il 68% delle imprese ritiene non condivisibili le proteste anti Green Pass e il 16% chiede percorsi definiti e un maggior controllo delle Forze dell’Ordine.
«Chiediamo – conclude il segretario generale di Confcommercio Milano – manifestazioni nel rispetto delle regole. Non è in discussione la libertà di protesta, ma l’ossessiva frequenza di questi cortei. Il nemico da combattere, non dimentichiamolo, è la pandemia».