«Bicicletta è sinonimo di autonomia, di istruzione e lavoro per molti abitanti della Tanzania». Riccardo Bosi spiega così l’idea di fondo di Baiskeli, il progetto lanciato dalla ciclofficina sociale di Cusano. Due volontari, due mesi di missione e una campagna di crowdfunding per portare un laboratorio di ciclomeccanica nell’altopiano di Iringa. «Lì – spiega Riccardo, che lavora alla ciclofficina un lavoratore impiega circa un’ora a raggiungere i campi e uno studente cammina fino a un’ora e mezza per arrivare a scuola.
Questo causa parecchia dispersione scolastica e alcuni alunni passano la notte ‘accampati’ fuori dall’edificio scolastico per non fare avanti e indietro». Così, assieme a Matteo Carminati, da sempre volontario dell’officina cusanese, hanno deciso di affiliarsi alla ong siciliana Tulime onlus, che in passato si era già occupata di progetti simili.
I due partiranno a fine luglio e rimarranno in Africa per due mesi. «In quel periodo ci appoggeremo a Tulime e metteremo a servizio della comunità le nostre competenze in materia di ciclomeccanica». Da circa un mese, i volontari hanno aperto una campagna di crowdfunding ‘Baiskeli 2019’ sul sito produzionidalbasso.com, dove si può contribuire al progetto donando quanto si vuole. «Il nostro obiettivo – continua Riccardo – è raccogliere 5mila euro. Con questi soldi potremo avviare un’economia circolare, comprando il materiale per la costruzione di bici dagli stessi negozi della città». Circa mille euro saranno investiti nella formazione della popolazione locale e altri 2mila per la costruzione della ciclofficina in loco. A sostenere il progetto di Riccardo e Matteo è anche Enzo Bernasconi, che il 15 giugno parte per la Pamir Road, un’impresa epica realizzata in bici. Si tratta di attraversare pedalando la Pamir Highway, la seconda ‘autostrada’ più alta del mondo con i 4655 metri del passo Ak Batail tra Tagikistan e Kirghizistan. Tutti i fondi che Enzo, assieme al compagno di viaggio Ivano Franguelli, raccoglierà, verranno devoluti a Baiskeli.
di Noemi Tediosi