«A Cologno il Comune non rispetta nemmeno più le anime dei nostri defunti». Comincia con queste parole un messaggio circolato sui social nella giornata di lunedì 11 ottobre.
A scriverlo una donna, profondamente arrabbiata, per la situazione in cui si è trovata. «Volevo denunciare a tutti voi una situazione davvero vergognosa che ha colpito me e mio padre a causa della negligenza del Comune di Cologno. Qualche giorno fa mi reco al cimitero in via Longarone per deporre dei fiori sulla tomba di mio padre, morto esattamente l’ottobe scorso dopo anni di lotte e sofferenze, e non trovo più il monumento. Si avete capito bene, al posto della sua tomba c’era solo terra e il monumento ridotto in pezzi buttato in mezzo al vialetto di accesso. Non sapevo cosa pensare, se non che mio padre, nemmeno dopo la morte potesse avere un po’ di pace». Dopo la scoperta, la sua ricostruzione dei fatti: «Vengo infatti informata che per spostare nel loculo la salma alla sua destra, l’impresa dei servizi cimiteriale del Comune, aveva rimosso anche la tomba di mio padre. Sarà anche un diritto del Comune farlo, ma non pensate che la famiglia doveva essere avvertita? Scrivo quindi al sindaco e il suo staff mi dice di avermi cercata numerose volte al cellulare prima della rimozione della tomba per avvertirmi senza mai trovarmi. Peccato però che io non abbia mai ricevuto alcuna chiamata e il tabulato telefonico può provarlo. Sapete quando hanno cercato di chiamarmi? Solo venerdì scorso, dopo una mia mail infuriata al Comune e quindi ben dopo aver smontato la tomba di mio padre. Ma come è possibile rimuovere una tomba senza avvisare i famigliari? Possibile che non esista un po’ di sensibilità e rispetto per chi ha persona una persona cara?».
La figlia ha così concluso il suo messaggio: «Non ho parole se non una profonda rabbia e senso di impotenza, oltre che un dolore profondo per una ferita che non si è mai chiusa. Vorrei tanto avere il piacere di parlare con il sindaco e il suo staff, perché è troppo facile pubblicare post su quanto la giunta stia facendo del suo meglio, ben più difficile è assumersi le proprie responsabilità e magari mandare delle scuse, mai ricevute».