A un anno dalla presentazione del romanzo sul suolo bressese, durante Bella Iso 2018, l’evento dedicato al mondo e alle creazioni dell’azienda automobilistica italiana Iso Rivolta, il romanzo di Daniel Speck ‘Volevamo andare lontano’ (Sperling & Kupfer) sbarca anche in tv.
La storia, ambientata tra Bresso, la Sicilia e la Germania messa su carta dallo scrittore tedesco che ama l’Italia, sarà trasmessa in prima serata su RaiUno in due episodi i prossimi lunedì 3 e martedì 4 giugno alle 21.25. Daniel Speck, dando prova di grande realismo e ottima conoscenza dei luoghi e delle culture dei due paesi, raccontava il fenomeno dei Gastarbeiter (gli immigrati italiani in Germania nel dopoguerra) e la storia d’amore tra Giulietta, giovane siciliana che lavora a Milano e sogna di lavorare nel mondo della moda, e Vincent, ingegnere tedesco giunto a Bresso per scoprire l’Isetta e portarne il brevetto in Germania. Proprio Bresso e quelli che oggi sono i tanto discussi capannoni ex Iso sono protagonisti del romanzo: è grazie alle creazioni italiane e in particolare al brevetto dell’iconica Isetta che l’azienda tedesca Bmw riuscì a migliorare i propri risultati e rialzarsi da un periodo poco florido. ‘Volevamo andare lontano’ è stato in Germania un vero caso editoriale, l’esordio più venduto nell’anno di pubblicazione, e in Italia ha conquistato moltissimi lettori per la grande attenzione alla storia degli italiani in un periodo in cui eravamo noi a emigrare nella speranza di un futuro migliore. Dal romanzo è stata immediatamente tratta la serie tv, girata in parte in Italia.
Mentre attende di arrivare in tv con la serie, trasmessa in patria dalla Zdf, Speck è anche appena tornato nelle librerie italiane con il suo secondo romanzo, una bella storia di integrazione e immigrazione ambientata in un quartiere di Tunisi dove fino alla seconda guerra mondiale convivevano in pace ebrei, cristiani e musulmani. ‘Piccola Sicilia’ e ‘Volevamo andare lontano’ sono storie d’amore e di famiglia che parlano di un passato in cui il nostro presente affonda le radici.
di Monica Lanzi