Scatta l’obbligo di Green Pass anche all’interno della Diocesi di Milano. A confermalo è un decreto promulgato dal Vicario generale della Diocesi di Milano, monsignor Franco Agnesi.
«Le attività per le quali è richiesto il rispetto di tali misure – spiegano dalla Diocesi di Milano – sono la visita degli ammalati (salvo i casi di persone in punto di morte), la distribuzione della Comunione, gli incontri di catechismo, le attività educative e didattiche gestite dalle parrocchie, i cori parrocchiali. Al rispetto di tali norme sono quindi tenuti i ministri ordinati (vescovi, presbiteri e diaconi), gli accoliti e i ministri straordinari della Comunione, i catechisti, i coristi e i cantori maggiorenni, gli educatori maggiorenni degli oratori, gli operatori maggiorenni di doposcuola, scuole di italiano e di qualsiasi attività didattica o educativa gestite dalle parrocchie».
A differenza di tutte le altre categorie, però, non è prevista alcuna misura di verifica. «Alle persone interessate dal provvedimento, esclusi i sacerdoti, verrà chiesto di firmare un’autodichiarazione. «Ai ministri ordinati non è richiesto di assumere questo specifico impegno in forma scritta avendo già un particolare dovere di obbedienza in virtù del vincolo dell’Ordinazione», aggiungono dalla Diocesi di Milano.
«La cura per la salvezza delle anime non può prescindere dall’impegno di tutelare la salute dei corpi – spiega monsignor Franco Agnesi nel decreto -: anche in questo tempo di emergenza la Chiesa ha sempre continuato ad annunciare il Vangelo, celebrare i Sacramenti e aiutare i poveri adottando adeguati protocolli in grado di prevenire infezioni da SARS-CoV-2. Compito della comunità cristiana è adottare tutte le misure necessarie a ridurre quanto più possibile il rischio del contagio, sempre nel rispetto della libertà dei singoli».
Diffusa anche una nota dello stesso Vicario generale relativa alle processioni religiose: «L’aggravarsi della situazione sanitaria aveva reso necessaria una nuova modalità, più restrittiva, per lo svolgimento delle processioni, specificata nel Decreto del 1° settembre 2020. L’attuale andamento della pandemia e i nuovi metodi per contrastarla suggeriscono di poter riprendere le processioni con la partecipazione del popolo durante l’intero tragitto». In tutto il territorio della Diocesi potranno dunque riprendere le processioni con la partecipazione dei fedeli, nel rispetto delle misure anti-Covid: in particolare, si sottolinea, i partecipanti «manterranno sempre la distanza interpersonale di almeno un metro e indosseranno sempre la mascherina anche se il percorso sarà interamente all’aperto». La nota sulle processioni religiose è in vigore da oggi.