Una richiesta che parte dalla Lombardia, firmata dagli esponenti della Lega, e indirizzata al ministro della Salute Roberto Speranza. La richiesta è quella di avere più medici e maggiori risorse per il personale di studio e per le strumentazioni, in modo da poter lavorare meglio sul territorio.
«Il problema della carenza di medici è legata ad un mancato turn over pensionistico dei medici – ha spiegato il consigliere regionale leghista Emanuele Monti -. Per tutti i medici che vanno in pensione dovrebbero esserci altrettante borse di studio stanziate a livello nazionale per coprire i posti che vanno in carenza. Questo non è stato fatto, per una precisa scelta politica dei Governi di Centrosinistra; per questo motivo meglio sarebbe se Astuti evitasse le polemiche inutile; differentemente, ciò che è stato fatto concretamente dal Centrodestra lombardo, a sostegno della medicina generale, è stato far lavorare assieme la medicina di gruppo, di rete e di cooperativa, con realtà che oggi rappresentano la metà del totale delle forme organizzative dei medici sul territorio. Iniziative che hanno dato vita a poliambulatori in tutta la regione e che sono state promosse dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali per i risultati di alta qualità ottenuti, ad esempio sulla presa in carico della cronicità».
Sulle richieste avanzate al ministro Roberto Speranza è intervenuto anche il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano: «La carenza dei medici di base sui nostri territori è un problema che non può più essere sottovalutato. Per questo, come sindaci faremo il possibile affinché il ministro Speranza intervenga al più presto. I medici di famiglia rappresentano la spina dorsale del sistema sanitario e sono il primo presidio sul territorio per le famiglie. La pandemia ha accentuato ancora di più il loro ruolo fondamentale e non possiamo permetterci di non rimpiazzare i professionisti che vanno in pensione. Più finanziamenti per le borse di studio, anticipare la fine dei corsi di formazione, premi per i medici che decidono di aumentare il numero di assistiti, tirocini professionalizzanti che consentano ai medici in formazione di prendere direttamente servizio: le proposte per uscire da questa annosa situazione ci sono, ora aspettiamo le risposte del Ministero».