È Manuel Colecchia, in arte ‘Storto’, il vincitore dell’edizione 2021 del Fatti Sentire, il festival della musica emergente italiana. La finalissima è andata in scena nella centralissima piazza Gramsci, a Cinisello Balsamo.
Sul palco si sono alternati i 12 finalisti della manifestazione, insieme a grandi ospiti della musica italiana. A trionfare alla fine è stato il brano ‘Ancora io’, portato in gara dal ragazzo 25enne originario della provincia di Venezia. «Ero abbastanza sicuro di non vincere – dichiara Manuel Colecchia – . C’erano cantanti di altissimo livello tra i finalisti. Arrivo da un background di vita che mi ha creato grosse insicurezze. Invece sabato sera su quel palco ho avuto una grossa conferma. Ecco perché mi sono emozionato tanto». Lacrime di gioia per Storto, che proprio nel nome d’arte racchiude tutta la sua storia: «Deriva dall’atmosfera Lgbtq+ americana: chi fa parte del mondo degli eterosessuali è una persona dritta. A me invece piace essere particolare, le cose dritte e normali mi annoiano. Per questo motivo sono ‘Storto’: cercavo un nome semplice da ricordare, ma che mi rappresentasse».
È proprio da quelle insicurezze derivate da un passato difficile che nasce la grande forza di Manuel Colecchia, capace di trasformare le difficoltà in energia positiva: «Ogni esperienza ti rende più forte, ogni caduta, ogni sbucciata delle ginocchia. Mi hanno sempre detto che non sarei mai riuscito a combinare nulla. Mi serviva avere una conferma, che è arrivata al Fatti Sentire: sapere che persone competenti come i giudici abbiano creduto in me, portando grande rispetto per la canzone che ho fatto mi ha sicuramente dato quell’autostima che prima mancava».
E allora, adesso, sguardo al futuro per Storto: «Il premio mi aiuterà a produrre altri brani. Il progetto sarà principalmente fondato su quelle che sono le verità di cui non si parla spesso, come disturbi alimentari e malattie delle quali io stesso sono protagonista. In passato ho avuto gravissime forme di depressione, mentre ancora oggi soffro di bulimia. ‘Ancora io’ fa parte di questa mentalità: il messaggio che ho voluto mandare è quello di riuscire a trovare l’amore non strettamente legato a persone con identico sangue, ma anche negli altri e sopratutto in sé stessi. Metaforicamente, il titolo del brano significa che sono ancora vivo. Cantare per me è meglio di parlare, riesco a trasmettere così tutto quello che ho dentro, tutti i sentimenti».