Pandemia o esseri umani, chi ha provocato più vittime tra gli anziani?

Il problema di doversi proteggere dal Covid 19 ha stravolto l’equilibrio ed il normale ritmo di vita di moltissimi anziani che si sono ritrovati più soli e più fragili, sia nelle strutture assistenziali, sia nelle abitazioni private. A marzo 2021 il gruppo di lavoro Bioetica ISS COVID -19 coordinato da Carlo Petrini ha pubblicato un documento sul tema delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) sull’Assistenza sociosanitaria residenziale agli anziani non autosufficienti: profili bioetici e biogiuridici, redatto in collaborazione con il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, relazione che sottopone un tema rilevante per l’Italia, che coinvolge a differenti livelli, autorità ed istituzioni sanitarie, professionisti di riferimento e la società tutta.

Il tema della riforma e del sistema di promozione della salute della popolazione anziana è un argomento di cui si è parlato molto, soprattutto durante l’emergenza pandemica ed il documento dettagliato e preciso, propone una riflessione etico giuridica in situazioni di emergenza, proprio sulla tutela dei residenti nelle strutture sanitarie. A metà giugno 2021 la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG) lancia l’allarme per i maltrattamenti psicologici e fisici sugli anziani, denunciando all’attenzione del pubblico il problema cresciuto in maniera esponenziale.

Una indagine condotta negli Stati Uniti e pubblicata sull’American Journal of Geriatric Psychiatry dimostra che la violenza sugli over 65 è un fenomeno sottostimato che l’emergenza pandemica ha contribuito ad accrescere enormemente. Aumento dell’84% delle stime di prevalenza rispetto al periodo pre-covid con + 273% dei maltrattamenti fisici (1 anziano su 5 ha subito abusi nei mesi della pandemia).

Teatri dei maltrattamenti sono soprattutto le mura domestiche dove insospettabili persone di fiducia agiscono indisturbate. Le vittime, impossibilitate a chiedere aiuto per limitazioni già esistenti e ulteriormente isolate dalla pandemia, sono sempre di più oggetto di vessazioni da parte di badanti o di familiari e sottoposte a gravi disattenzioni che, nel tempo, portano a insostenibili situazioni di disidratazione, denutrizione, infezioni per mancanza di igiene.

L’epidemia è servita per mostrare con studi scientifici come siano stati i soggetti più deboli e non autosufficienti quelli colpiti durante la crisi per mancanza di risorse materiali ed organizzative e come il mutamento dello stato fisico ed emotivo il più delle volte attribuito alla progressione della malattia non era altro che il risultato di abusi e maltrattamenti non subito individuati. L’informazione diventa fondamentale affinché ci sia attenzione al problema per prevenire il rischio e poter intervenire sui casi riconosciuti.

Flavia Pruner