La Lombardia torna in arancione: ecco cosa cambia da lunedì

La Lombardia tornerà, da lunedì 12 aprile, in zona arancione dopo quasi un mese in rossa. Con il cambio di colore cambiano anche le restrizioni.

Per quanto riguarda gli spostamenti, non si può uscire dal Comune di residenza, o dalla Regione, ma ci si potrà muovere liberamente al suo interno, tra le 5 del mattino e le 22, ora del confermato coprifuoco. È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, così come sarà consentito il rientro nelle seconde case ubicate dentro e fuori Regione, a meno che ordinanze specifiche delle regioni lo vietino. Per quanto riguarda le visite ad amici o parenti, è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata dello stesso Comune a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro.

Bar e ristoranti resteranno comunque chiusi. È consentita la vendita con asporto di cibi e bevande. Attenzione però alla distinzione: dalle 5 alle 18 nessuna restrizioni, dalle 18 alle 22 sarà vietata a quelle attività che svolgono prevalentemente servizio di bar senza cucina. La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti.

Riaprono invece i negozi. Insieme a loro via libera alla riapertura anche di parrucchieri e centri estetici. Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie.

Tornano in aula gli studenti delle superiori, con le scuole che garantiranno l’attività didattica in presenza ad almeno il 50 per cento, e fino a un massimo del 75 per cento, della popolazione studentesca, mentre la restante parte si avvale della didattica a distanza. Sono aperti per le lezioni in presenza i nidi, le scuole materne, le scuole elementari e le medie.

Chiudono infine le attività sportive.  Restano chiuse palestre e piscine, mentre sarà consentito recarsi presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio Comune o, in assenza di tali strutture, in Comuni limitrofi, per svolgere esclusivamente all’aperto l’attività sportiva di base.
È possibile recarsi in un altro Comune per fare attività sportiva solo qualora questa non sia disponibile nel proprio Comune, purché si trovi nella stessa Regione o Provincia autonoma. Nello svolgimento di un’attività sportiva che comporta uno spostamento (per esempio la corsa o la bicicletta), entrare in un altro Comune, purché tale spostamento resti funzionale unicamente all’attività sportiva stessa e la destinazione finale coincida con il Comune di partenza.