«Eleonora Papagni, iscritta all’ordine dei giornalisti, albo pubblicisti, ad honorem». Si leggono queste parole sul tesserino n. 178529, il tesserino della giovane Eleonora Papagni, di Sesto San Giovanni.
La passione per la scrittura e, soprattutto, per la lettura è esplosa in Eleonora, quando nell’agosto del 2013 le venne diagnosticato un epatocarcinoma fibrolamellare. Un tumore, che nel corso del tempo si è poi modificato, tornando in forma più aggressiva qualche anno dopo. Una malattia che l’ha portata via a neanche 19 anni, nel giugno del 2016. Nel mezzo, però, la voglia immensa di leggere e scrivere, cominciata come redattrice de ‘Il Bullone‘, dove ha curato la rubrica delle recensioni dei libri. Era una delle redattrici della prima ora del giornale, collaborando fin dal primo numero.
L’Ordine dei Giornalisti della Lombardia ha voluto assegnare ad honorem a lei e a tutti i ragazzi della redazione il tesserino da pubblicisti. Per Eleonora e un altro ragazzo, Alessandro, si tratta di un riconoscimento alla memoria. «Il Bullone – raccontano Simona e Davide, fratelli di Eleonora – ha iniziato a stampare nel dicembre 2015 ed Eleonora è venuta a mancare nel giugno 2016. Ha scritto sempre finché ce l’ha fatta, finché ha potuto». La fondazione B.Live, da cui nasce il progetto de Il Bullone, l’aveva conosciuta invece un anno e mezzo prima, in ospedale. «Il giornale oggi prosegue la sua stampa mensile – proseguono Simona e Davide – e l’Ordine nei giorni scorsi ha consegnato 40 tesserini, più appunto i due alla memoria».
Sono tanti i progetti messi in atto nel corso degli anni da B.Live, ma quello de Il Bullone non solo è prezioso, ma anche una vera e propria opportunità per tanti ragazzi costretti a combattere contro una malattia cronica. «Nasce come progetto di inclusione lavorativa: consente ai ragazzi che devono seguire un percorso di cura che li allontana dalla vita quotidiana di colmare il buco di curriculum. L’obiettivo che si è data la fondazione è quello di colmare questo buco insegnando ai ragazzi una professione. Così si ridà valore al tempo rubato dalla malattia». Professione che, ad oggi, è stata riconosciuta attraverso il tesserino da giornalisti. Nasce così il giornale, regolarmente registrato al Tribunale, dopo una visita al Corriere della Sera, dove in una pagina di prova avevano titolato proprio ‘Il Bullone‘.
«Eleonora – continuano i suoi fratelli – ha cominciato a leggere qualunque cosa per ingannare il tempo durante le cure. Leggeva veramente qualunque cosa. Poi ha iniziato a seguire i corsi di scrittura creativa della fondazione, che l’hanno avvicinata al mondo del giornalismo». Quello stesso giornalismo che oggi le ha riconosciuto il giusto merito di portare avanti questa passione, anche quando le energie venivano a mancare, anche quando la forza era legata alla malattia. Ma sempre sorridente, come la foto che compare sul suo tesserino. «Era sempre così lei», chiosano Simona e Davide.
Nel rispetto delle norme anti contagio, come Gazzettino Metropolitano abbiamo voluto intervistare Simona e Davide all’interno della nostra redazione. Per far vivere figurativamente a Eleonora un’altra giornata in redazione, nel quotidiano posto di lavoro dei giornalisti. Tra bozze, comunicati stampa e giornali stampati.
Ovunque tu sia Eleonora, giovane collega, ti arrivino le nostre più sincere congratulazioni
per il raggiungimento di questo importante traguardo.