In mezzo alle tante notizie di disguidi che costellano la campagna vaccinale in corso, Ingeborg Wedel porta il racconto della sua esperienza, resa positiva grazie all’efficienza e la gentilezza dei volontari di Auser e Croce Rossa.
«Trattati con gentilezza, ci hanno fatti sentire importanti»
«Avrei volentieri ceduto il mio vaccino a un giovane, che ha ancora tutta la vita davanti da vivere – racconta Wedel -. Ma non si poteva, quindi ho accettato volentieri la mia dose». E così, Wedel è stata trasportata, insieme ad altri 5 anziani a Spazio Arte, dove il Comune ha allestito un hub vaccinale. Ad accompagnarla i volontari di Auser, gratuitamente. E poi, una volta lì, i ragazzi della Croce Rossa: «Per tutta la permanenza, i volontari avevano il sorriso sulle labbra, siamo stati trattati sempre con gentilezza e ci hanno fatto sentire persone importanti. Dopo la puntura, che non ho nemmeno sentito, perché eseguita benissimo, ci siamo fermati una mezz’oretta a chiacchierare con i volontari della Cri. È stato davvero piacevole».
Volontari Auser, alleati preziosi
Wedel ha 95 anni e vive a Sesto dagli anni Cinquanta. Fino a un anno fa, lavorava come giornalista della stampa estera. «Un lavoro adrenalinico e bellissimo il mio, così tanto che, quando l’ho sospeso, ho rischiato di cadere in depressione per la solitudine». E dalla voragine l’ha salvata proprio Auser: «Dalla presidente all’ultimo autista, devo ringraziare tutti i volontari, che per le persone sole come me hanno fatto molto, e con leggerezza».