Se ne sono andati i primi 180 minuti di gioco della Pro Sesto: un tempo sufficiente per analizzare il pre e post covid della società biancoceleste.
Al netto di un’emergenza non ancora del tutto risolta, gli uomini di mister Parravicini hanno conquistato un punto nelle due gare fin qui giocate. Dopo tre rinvii consecutivi, la Pro Sesto domenica scorsa al Breda ha ospitato la Pistoiese. Un match cominciato bene, ma poi condotto male. Con la condizione fisica che inevitabilmente è venuta meno con il passare dei minuti. Sono diversi, infatti, i giocatori (ora negativizzati) che nelle ultime settimane non hanno potuto prendere parte agli allenamenti perché in isolamento.
Una condizione che, in campo, ha pesato. Ma ciò che più di tutto è mancato è stata la lucidità nei momenti chiave. Una mancanza degli uomini con maggiore esperienza, ma anche dei giovani. Sia chiaro, l’orgoglio si è visto, ma da solo non è bastato. E così si spiega il 2-2 della Pistoiese arrivato al 94’ sull’ultima palla giocabile dei toscani, ma è ancora più comprensibile (in senso, però, negativo) il gol subìto dopo appena 32 secondi in Sardegna, contro l’Olbia. Un match affrontato di fatto con la stessa formazione che ha pareggiato con la Pistoiese, ma questo non basta a spiegare un 5-0 netto senza storia in favore dell’Olbia. In quello che, non va dimenticato, era uno scontro diretto salvezza.
Quello che spaventa di più è che ora la Pro Sesto sarà chiamata a giocare ogni tre giorni per recuperare i match saltati. Sabato 27 febbraio, per cominciare, farà visita al Novara, martedì 2 marzo gara in casa contro la Pro Patria, La domenica successiva, 7 marzo, il derby con il Como, per poi tornare in campo il 10 marzo contro la Pergolettese, il 14 con la Lucchese e il 17 con la Pro Vercelli. Ma non è tutto: 21 marzo derby con il Lecco e il 24 quello con la Giana. Si chiude il 28, al Breda contro il Piacenza.
Insomma, serve abituarsi a questi ritmi e in fretta: che la prova di Olbia serva da lezione.