Due donne, che dal Nordmilano sono arrivate ai vertici della politica del Paese: Marta Cartabia come ministro della Giustizia e Cristina Messa come ministro dell’Università e della Ricerca. Un esempio di come anni di studio, rigore e grandissimo impegno possano delineare una carriera encomiabile.
Entrambe si sono formate all’Università degli Studi di Milano. Marta Cartabia si laurea con lode in giurisprudenza nel 1987 mentre Cristina Messa (nata a Monza nell’ottobre del 1961) diventa dottore in Medicina e Chirurgia nel 1986, per poi specializzarsi in Medicina Nucleare, sempre nell’Ateneo meneghino. Entrambe si spostano poi all’Università di Milano Bicocca. Qui, Cartabia è stata professoressa ordinaria di Diritto Costituzionale dal 2004 al 2011.
Cristina Messa ricoprirà invece il ruolo di rettore dell’Ateneo dal 2013 al 2019. Durante questo periodo, nel Nordmilano non mancano le contestazioni alla rettrice, in primis a causa della decisione di chiudere il corso di laurea in Infermieristica che la Bicocca teneva nella sede di Sesto San Giovanni, alla Multimedica di via Milanese. Nonostante alcune critiche al suo operato, quello di Messa non è un ruolo semplice, men che meno scontato: è infatti la prima donna alla guida di un ateneo milanese. Il suo primato mette in risalto il maschilismo insito nel mondo accademico italiano, dove i ruoli direzionali sono spesso ricoperti da uomini.
Per una donna, fare carriera in università non è semplice, nonostante negli ultimi anni ci siano stati alcuni segnali di speranza: «Dal 2008 al 2017, il personale docente strutturato dell’Università degli Studi di Milano ha visto un aumento della percentuale di donne: dal 39,2% al 41,4%. Questo per effetto di due fattori: da una parte l’ingresso della quota di donne fra gli assegnisti di ricerca e dall’altra una riduzione della quota di uomini, a causa dei numerosi pensionamenti degli ultimi anni», rivela il primo rapporto dell’Osservatorio sulla Parità di Genere e carriere all’Università degli Studi di Milano pubblicato nel 2017.