Il giorno atteso da quasi un anno è finalmente arrivato: il 19 febbraio, i primi cittadini over 80 hanno varcato la soglia della tensostruttura dove vengono somministrati i vaccini anticovid. Per l’occasione, all’Ospedale di viale Matteotti a Sesto San Giovanni ha fatto capolino anche Guido Bertolaso, che ha salutato, insieme al direttore generale di Asst Nordmilano Elisabetta Fabbrini, i primi ‘nonni vaccinati’. L’Ospedale di Sesto è una delle 16 sedi lombarde in cui viene somministrato il vaccino ai più anziani, ma non solo.
Qui vengono vaccinati anche i circa 500 professionisti sanitari ‘autonomi’ del territorio. Da venerdì 19 la campagna di immunizzazione non si è più fermata. Ogni giorno, 7 giorni su 7 dalle 8 alle 21, in viale Matteotti viene inoculata la prima dose di vaccino Pfizer a 200 anziani. Mentre sono una decina al giorno gli over 80 che ricevono la puntura a domicilio perché non autosufficienti, residenti nei Comuni di Bresso, Cinisello Balsamo, Cormano, Cusano Milanino, Cologno Monzese e Sesto San Giovanni. La prenotazione può essere effettuata dall’anziano, da un suo parente o un caregiver sul sito di Regione Lombardia. Per i non autosufficienti è il medico di medicina generale o il farmacista a prenotare, segnalando il nominativo ad Ats. L’anziano viene poi contattato dal centro servizi per programmare la vaccinazione domiciliare. E mentre si fa un gran parlare della ‘libertà di coscienza’ sui vaccini anticovid, gli anziani danno il buon esempio. Silenziosi, distanziati e disciplinati attendono i 10 minuti canonici dopo aver fatto la vaccinazione, mentre fuori li aspetta un parente.
Si tratta soprattutto di ultranovantenni. Nessuno di loro ha dubbi: il vaccino va fatto, per tornare a vivere. «Ho prenotato con l’aiuto di mio figlio. Ovviamente avevo paura del dolore ma sono contentissima di averlo fatto e alla fine è stato molto veloce», racconta Franca, 92enne. Cosimo Micro, anche lui 92 anni e residente a Sesto aggiunge: «Ho prenotato in farmacia. La paura è tanta e si cerca di mettersi in sicurezza. Si sentono tante voci discordanti sui vaccini ma a un certo punto bisogna affidarsi». Anna (nome di fantasia), 93 anni di Sesto, conclude: «Se ci facciamo prendere dalla paura del vaccino non ne usciamo più. So che bisogna vaccinarsi: non è qualcosa che metto in discussione perché non sono una scienziata: è necessario farlo e si fa».