Progettazione partecipata
per le barriere architettoniche
È stato aperto il tavolo di partecipazione, con associazioni e cittadini, per l’assegnazione delle priorità di intervento e l’individuazione delle modalità per abbattere le barriere architettoniche. Il percorso del Peba viene così ripreso, dopo la battuta di arresto nel 2016. A disposizione sono stati stanziati 500mila euro in 3 anni, derivanti da oneri di urbanizzazione che il Comune prevede di incassare. Una progettazione partecipata per decidere dove andare a operare, dopo una mappatura e un censimento delle criticità esistenti. Gli ambiti saranno due: i percorsi insieme agli spazi urbani e gli edifici pubblici. «Questo ci permetterà di andare oltre al singolo ostacolo – sottolineano i tecnici del Comune -. Prendiamo una scuola: all’ingresso può esserci già uno scivolo, ma se l’arrivo a quell’elemento è comunque costellato di barriere, torniamo al punto di partenza». Un primo lotto partirà in anticipo già quest’anno e si concentrerà su strade ed edifici dell’area Nord-Ovest della città: i quartieri Rondinella, Restellone, Rondò e Torretta. «Teniamo buoni i rilievi e le schede già effettuati nel 2017, con l’obiettivo di lavorare sui percorsi di connessione tra i servizi e i luoghi sensibili». Il piano vero e proprio sarà pronto tra 13 mesi, poi ci sarà il periodo delle osservazioni e, infine, l’approvazione in sovrapposizione al nuovo Piano di Governo del Territorio. Da marzo al Peba, oltre alle associazioni del territorio, lavoreranno anche gli studenti del Politecnico, che attiveranno dei tirocini in Comune.