Sesto, mozione di sfiducia per il presidente del consiglio comunale Giovanni Fiorino

Giovanni Fiorino, presidente del consiglio comunale di Sesto San Giovanni

Dopo tanta bagarre arriva l’atto formale della mozione di sfiducia nei confronti del presidente del consiglio comunale Giovanni Fiorino. I banchi del parlamentino sestese sono stati teatro di grandissimo malcontento da parte delle forze di opposizione alla giunta Di Stefano, che da tempo denunciano poco spazio per il dibattito consiliare. L’ultima denuncia si è verificata proprio una settimana fa, durante la seduta per l’approvazione del bilancio preventivo.

Oggi tutte le forze di opposizione, unite, hanno presentato una mozione di sfiducia nei confronti del Presidente del Consiglio Comunale Fiorino. «Le ultime sedute dell’Assemblea cittadina hanno rappresentato il punto più basso dell’azione del presidente del Consiglio, che invece di rappresentare e incarnare il ruolo garante del funzionamento del consiglio comunale nel rispetto della legge e della imparzialità si è reso protagonista di decisioni volte a limitare l’azione dei gruppi consiliari – si legge in una nota delle opposizioni -. La decisione, contraria al regolamento comunale, di contingentare i tempi dei consiglieri comunali a pochi minuti per tutta la seduta equivale a mettere un bavaglio alla democrazia nella nostra città. La rappresentanza dei cittadini è continuamente minata dalla sproporzione e della parzialità con cui Fiorino gestisce il consiglio comunale ergendosi come un argine a protezione della maggioranza e concedendo la parola al Sindaco e agli assessori limitando i consiglieri, i rappresentanti direttamente eletti di tutti i cittadini. Per queste motivazioni, per la conclamata parzialità con cui svolge il ruolo e per le continue violazioni del regolamento del consiglio comunale tutte le forze di opposizione hanno presentato una mozione di sfiducia che dovrà essere discussa il prima possibile».

Infine le opposizioni si rivolgono ai consiglieri della maggioranza: «In gioco ci sono le regole della democrazia nella nostra città, saranno i consiglieri di maggioranza a decidere se rappresentare i cittadini che li hanno eletti togliendosi il bavaglio che ha messo loro il sindaco con la complicità di Fiorino o se rimanere silenti, utili solo per votare».