Sono stati assolti anche in appello i 7 manager della Breda Termomeccanica-Ansaldo, accusati di non aver tutelato i lavoratori degli stabilimenti dalle fibre killer dell’amianto.
Si tratta del caso di 12 operai che, dagli anni Settanta al 1985, sono stati esposti all’asbeto e successivamente sono deceduti per malattie polmonari causate proprio dall’esposizione ai materiali sul luogo di lavoro.
I manager sono stati assolti dalla quinta sezione della Corte d’Appello di Milano, dopo che il processo di secondo grado era stato riaperto su richiesta della Procura generale e dei legali di parte civile. Le condanne richieste dal Procuratore Generale Nicola Balice andavano dai 2 ai 4 anni e 11 mesi per i dirigenti.
E invece a essere condannate sono state le parti civili: l’associazione ‘Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro’, l’associazione Medicina Democratica e l’associazione italiana esposti amianto, che dovranno pagare le spese processuali.
«Una sentenza ingiusta, che alle associazioni vuole chiaramente dire di ‘stare zitte’ in futuro – commenta Michele Michelino, ex operaio Breda e portavoce del Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro -. Noi però non ci arrendiamo: la lotta contro le morti sul lavoro e per la sicurezza nei luoghi di lavoro e nel territorio continua nelle strade, nelle piazze, negli stessi luoghi di lavoro e anche nei tribunali, fino alla Corte di Cassazione».