La campagna di sensibilizzazione ‘Io compro a Sesto’, accompagnata dall’hashtag #aiutailcommerciolocale, entra nel vivo. Attualmente sono 157 i negozi iscritti: per iscriversi basta compilare il modulo presente sul sito internet del Comune di Sesto San Giovanni, cliccando QUI.
«Sin dall’inizio dell’emergenza – commenta il sindaco Roberto Di Stefano – ci siamo attivati per supportare il commercio locale, prima con la creazione del portale ‘Negozi a casa tua’, poi con un pacchetto di aiuti dal valore di 1,5 milioni di euro per le attività del nostro territorio. Con ‘Io compro a Sesto’ vogliamo dare un ulteriore segnale, in prossimità delle festività natalizie, per difendere e valorizzare i negozi di vicinato. Il loro ruolo economico e sociale non deve mai essere messo in discussione: acquistare prodotti nei negozi di Sesto significa anche contribuire a tenere sempre più viva la città».
«La campagna ‘Io compro a Sesto’ – afferma Fabrizio Gironi, presidente della Confcommercio di Sesto San Giovanni – risponde pienamente al messaggio che, come Confcommercio, stiamo diffondendo con forza: comprare e ordinare nel negozio di fiducia. Gli esercizi commerciali e i servizi delle nostre città sono parte della nostra vita. Il momento che stiamo attraversando è di grande difficoltà. Oggi più che mai, per i nostri acquisti, compriamo e ordiniamo nei nostri negozi del cuore, aiutiamo i nostri territori a ripartire e le nostre città a riaccendere le luci. Alle imprese abbiamo diffuso i contenuti della campagna di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza con un’apposita cartellonistica da esporre nel punto vendita».
«Il commercio locale – commenta la presidente della Consulta del Commercio, Alessandra Aiosa – mai come in questa complicata fase va tutelato e la campagna “Io compro a Sesto” lanciata dall’amministrazione comunale va proprio in questa direzione. Purtroppo l’emergenza sanitaria, che presto si è trasformata in economica, ha colpito duramente i negozi di vicinato, ma nonostante ciò le attività commerciali vogliono rialzarsi e perché ciò avvenga è necessario che tutta la cittadinanza si senta coinvolta».