Canti e letture per ricordare
Erano in centinaia i cittadini che si sono radunati in piazza della Resistenza il 18 gennaio, fra loro numerose personalità di spicco, come la presidente dell’Anpi nazionale Carla Nespolo, che ha aperto la lunga serie di interventi dal palco improvvisato ai piedi del palazzo comunale. Un presidio lungo e pacifico contro la decisione del Comune di concedere la sala di SpazioArte al partito di estrema destra Casapound per un convegno ‘contro l’Europa’. I nomi dei sestesi deportati sono stati scritti su alcune magliette e letti in modo solenne. Tantissime le sigle presenti: dal Movimento 5 Stelle al Pd, Lista popolare per Sesto e Leu, i collettivi studenteschi e le associazioni Lgbt, fino ai sindacati. Qualche momento di tensione si è creato intorno alle 20, quando una parte dei ‘manifestanti’ ha deciso di lasciare il presidio per cercare di portare la protesta in corteo per la città. Corteo che però non era stato autorizzato dalla questura. I manifestanti sono quindi stati cacciati dagli organizzatori del presidio e poi fermati dalle forze dell’ordine, presenti a decine sul posto in assetto antisommossa.
«A chi accusa la protesta di essere ‘troppo pacifica’ – sostiene l’ex sindaco di Sesto Monica Chittò – dico che era l’unica autorizzata. Le forze che concedono spazi a un partito neofascista vogliono proprio questo: dividere la città, non bisogna cedere alle provocazioni ma rimanere uniti».