È bufera sull’aumento della Tari di quest’anno, che ricade sulle famiglie di Sesto San Giovanni. I cittadini hanno riscontrato un rincaro fino al 45 per cento della tassa sui rifiuti, il cui attuale appalto ‘a breve termine’ è stato affidato alla ditta Sangalli. La tassa serve a coprire i costi della raccolta, smaltimento rifiuti e spazzamento strade.
La risposta del sindaco
Di fronte alle lamentele dei sestesi, il sindaco Roberto Di Stefano ha risposto con un video, dichiarando che: «L’amministrazione comunale applica una normativa voluta da Arera, e quindi dal governo centrale, modulata sul numero di persone conviventi. Non è quindi nostra la responsabilità dell’aumento, poiché applichiamo una normativa del Governo centrale. Inoltre abbiamo ereditato un appalto di igiene urbana anti economico, abbiamo dovuto trovare un nuovo gestore del servizio applicando per forza di cose i prezzi competitivi del mercato».
Il Pd non ci sta
Marco Tremolada, neo segretario del Pd di Sesto (responsabile dell’«appalto anti economico» menzionato dal primo cittadino) ha cercato di dare una risposta alternativa a quella dell’amministrazione: «Perché aumenta la Tari? Già l’anno scorso c’era stato un aumento del 10-20% rispetto all’anno precedenti. Oggi, oltre al fallimento del gestore Area Sud, il nuovo gestore costa 10 milioni all’anno, contro i 7 milioni di area sud. Una differenza pagata dai cittadini. Bisognerebbe indire un bando più a lungo termine, per dare possibilità alle aziende di ammortizzare i costi e quindi avere un servizio a un costo più competitivo. Il bando non è ancora stato fatto e le previsioni per il prossimo anno danno ancora un costo elevato senza un effettivo miglioramento del servizio».