I sindaci della Lega scrivono a Conte sul nuovo Dpcm: «Noi non ci stiamo»

Giuseppe Conte in conferenza stampa domenica 25 ottobre

I sindaci della Lega in Lombardia hanno inviato ieri sera una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. La lettera critica fortemente l’ultimo Dpcm e in generale l’operato del Governo durante la pandemia. Tra i primi cittadini firmatari c’è anche il sindaco di Cologno Monzese Angelo Rocchi. «La lettera è forte ma necessaria – commenta Rocchi – perché il mio ruolo, ancor più in questo periodo, è difendere i miei cittadini, le imprese e le attività del nostro territorio, della nostra città.

La lettera recita: «L’ennesimo affronto al nostro tessuto economico arriva dall’ultimo questo decreto, con particolare riferimento alla chiusura di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie alle ore 18 e alla chiusura totale di attività di piscine, palestre, centri natatori, centri benessere e centri termali. A queste restrizioni si aggiunge la sospensione di ogni attività in teatri, cinema e concerti, di fiere e sagre. Scelte miopi, che affossano l’economia e di conseguenza mettono a repentaglio la salute stessa.Il nostro tessuto economico è stato demolito negli ultimi mesi. Pian piano ci stavamo riprendendo.

La chiusura totalmente indiscriminata di alcune attività, senza prendere in considerazione i sacrifici fatti da queste imprese per adattarsi ai rigidi protocolli di sicurezza e sanitari, che peraltro avevano dato buoni risultati, ci vede totalmente contrari. Una forzatura, un piglio impassibile e irremovibile, un accanimento contro alcune categorie produttive che appare ingiustificato, tanto più che il medesimo piglio è totalmente assente su un altro fronte: quello dei trasporti.Una questione che non viene affrontata negli ultimi documenti ufficiali del Governo ed è assente dall’agenda politica locale.

Nei fatti da Roma non è arrivato nemmeno un euro per i servizi aggiuntivi del trasporto pubblico locale. Infatti non è ancora stato approvato il decreto attuativo per il riparto dell’anticipazione dei primi 150 milioni sui 300 milioni di risorse stanziate dallo Stato. Il tutto è stato complicato dai ritardi di un Governo che, ricordiamolo, ha deciso quale debba essere la capienza dei mezzi pubblici solo alla vigilia della riapertura delle scuole, rendendo ancor più difficoltoso il lavoro di programmazione delle corse.

Insomma, un’estate che avrebbe dovuto essere di lavoro per questo Governo per preparare il Paese a questa seconda ondata, è trascorsa senza produrre nessun provvedimento utile né per salvaguardare la salute dei cittadini, né per tutelare la nostra economia. Noi amministratori non ci stiamo e siamo pronti a ricorrere contro questo decreto ingiusto, per tutelare tutte quelle attività che meritano di continuare a lavorare e tutti i cittadini lombardi che devono poter vivere in modo dignitoso.

Anche i sindaci di Cusano Milanino e Sesto San Giovanni hanno sottoscritto, insieme ad altri primi cittadini di Città Metropolitana, una lettera al Presidente Conte, che invita a «Riaprire le attività che garantiscono livelli di sicurezza necessari a contenere l’emergenza epidemiologica». Si può leggere l’intera lettera CLICCANDO QUI.