Si torna a parlare del futuro del Museo di Fotografia Contemporanea (Mufoco) a Cinisello Balsamo. Il Ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, intervenendo qualche giorno fa alla presentazione delle mostre in corso, ha ufficializzato l’impegno a rilanciare questo importante luogo di cultura che, ora, deve prendere corpo.
Una realtà che ha sede a Cinisello Balsamo in una ala della storica Villa Ghirlanda Silva, con un patrimonio di 2 milioni di immagini, di cui oltre 56 mila digitalizzate, e una biblioteca di 20 mila di volumi, gestita da una Fondazione che vede anche la Triennale tra i partner, insieme al Comune di Cinisello Balsamo e alla Città Metropolitana.
«La proposta di costruire un Museo nazionale della Fotografia è il frutto di un lavoro che ci vede impegnati ormai da due anni con Triennale e con il Presidente Stefano Boeri, ora però dobbiamo sederci ai tavoli e concretizzare l’impegno. Non è più tempo di proclami, occorre passare ai fatti per dare una svolta decisiva al futuro di questa prestigiosa istituzione e del suo patrimonio – ha commentato il sindaco Giacomo Ghilardi -. Il Museo di Fotografia non perderà la sua identità, al contrario, forte di una stretta collaborazione, potrà offrire una proposta culturale ancora più valida per i nostri territori. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un fatto che è per noi motivo di orgoglio: l’amministrazione comunale di Cinisello Balsamo è un interlocutore autorevole e ha dimostrato di contare sui tavoli istituzionali di carattere nazionale».
A commentare le parole di Franceschini non è solo l’amministrazione comunale ma anche il Pd cittadino, attraverso il capogruppo del partito Andrea Catania, che è stato anche assessore alla Cultura: «La notizia data dal Ministro Franceschini rappresenta un’opportunità importante che dimostra come fosse giusta l’intuizione da noi avuta tre anni fa di far entrare la Triennale di Milano tra i soci del Mufoco. Ringraziamo quindi il ministro che, al contrario di Regione che si è sempre disinteressata al tema, dimostra di voler investire nella fotografia. Ora però occorre che il Comune dica chiaramente che cosa vuole proporre per la sede di Cinisello Balsamo dopo che per due anni non ha detto una parola sul destino del museo: quale sarà il futuro del nostro archivio fotografico e del patrimonio librario? Cosa accadrà ai lavoratori? Quante mostre e quali attività saranno garantite nella nostra città? La futura partnership deve assicurare pari dignità alla nostra città.