Manca un mese esatto al congresso del Pd di Sesto San Giovanni, quando gli iscritti eleggeranno il nuovo segretario cittadino. È ormai passato un anno da quando il maggiore partito di centro sinistra in città ha visto le dimissioni del proprio segretario, Nicola Lombardo, nel settembre 2019. Complice la pandemia, il congresso non è mai stato convocato e per 14 mesi il partito non ha avuto una guida. Ma ora è arrivato il momento tanto atteso dagli elettori: il Pd ha annunciato il congresso l’8 novembre.
«Come Partito Democratico abbiamo sempre provato a fare la nostra parte, stando vicino ai cittadini e continuando a portare avanti le nostre proposte, come per esempio la realizzazione di un presidio socio-sanitario e un ripensamento complessivo della mobilità a Sesto. Il congresso sarà un momento fondamentale della vita del nostro partito e della nostra comunità. Rinnovando il nostro gruppo dirigente vogliamo rafforzare squadra e progetto, confrontarci e ragionare sul futuro della nostra città. A un anno e mezzo dalle prossime amministrative è necessario riprendere a lavorare con tutte le forze di centrosinistra e civiche della città, il nostro congresso può rappresentare un pezzo dell’avvio di un lavoro più grande, con il quale costruire un’alternativa seria composita e credibile all’attuale mala amministrazione», scrive il Pd in una nota.
Per ora l‘unico candidato ufficiale al posto di segretario è Marco Tremolada ma c’è ancora tempo fino al 30 ottobre per eventuali nuovi candidati.
Il Pd conclude la nota con un attacco all’attuale amministrazione: «Tre anni di governo della città abbiamo assistito, come sestesi ancora prima che come partito di opposizione, alla negazione di tutti i principi e valori che da sempre appartengono a Sesto San Giovanni, la destra ha intrapreso un vero e proprio piano di distruzione del tessuto associativo che era una rete di sicurezza per tutta la città, ha perseguito politiche che hanno messo in crisi la rete sociale della città, creando scontro invece che confronto. Come opposizioni abbiamo sempre contestato tali scelte, frutto di un’azione propagandistica, tesa a distruggere e mai a costruire. Per queste ragione, riteniamo necessario – il prima possibile – gettare le basi di quella che sarà la nostra proposta politica, per una Sesto San Giovanni alternativa, vivibile, inclusiva, a misura di cittadino e pienamente inserita nel contesto metropolitano. Una Sesto San Giovanni che torni ad esprimere il suo potenziale».