Resta tanto amaro in bocca e soprattutto tanta rabbia dopo il ko interno per 1-0 contro la Carrarese. Dopo 10 anni al Breda di Sesto San Giovanni è tornata la Serie C e gli uomini di mister Parravicini, sotto il profilo tecnico, hanno davvero dato grande spettacolo, onorando al meglio la partita e la categoria. Sono mancati solamente i primi punti, che sarebbero stati meritatissimi per i biancocelesti, anche a causa di alcune dubbie scelte arbitrali.
Ma andiamo con ordine. Ad accogliere il ritorno al Breda della Serie C c’è un cielo nuvoloso con la forte minaccia di pioggia. Ma i fulmini arrivano in campo dove alcune scelte del direttore di gara (il signor Angelucci, della sezione di Foligno) creano i primi malumori del pubblico presente (e distanziato) sulle tribune dello stadio di Sesto San Giovanni. La gara è molto fisica e l’arbitro fischia ben poco, con il rischio che la partita gli sfugga di mano. Detto, fatto. Al 19′ sul lato sinistro dell’area di rigore, il biancoceleste Mutton sembra essere in netto vantaggio su Imperiale. I due vengono a contatto e peril direttore di gara non c’è dubbio: calcio di rigore e giallo per Mutton. Dal dischetto si presenta Infantino che, bloccando a più riprese la rincorsa, transforma il penalty. A norma di regolamento il rigore andava ripetuto, ma anche in questo caso l’arbitro non sente ragioni: 1-0 per gli ospiti e ammonito anche il portiere Livieri per proteste.
La Pro Sesto ci prova a più riprese creando numerosi pericoli, con la Carrarese completamente schiacciata nella propria metà campo. Al 30′ il secondo episodio chiave della gara: Cominetti viene steso in area, ma per il fischietto di Foligno l’intervento è pulito, assegnando solo calcio d’angolo. La Pro Sesto gioca meglio, ma non riesce a trovare la via del pari. Al 39′ la grande occasione per Mutton, che stroza troppo il tiro mandato in corner con un miracolo da Mazzini.
Nel secondo tempo è un monologo dei biancocelesti, che al 57′ si divorano il pari lanciati in contropiede a causa di un’esitazione di troppo di Palesi. Al 60′ l’occasione più ghiotta. Su un lancio lungo dalle retrovie, Cominetti è bravissimo a fare la sponda per De Respinis. Il bomber biancoceleste non ci pensa due volte e da oltre 25 metri colpisce a botta sicura: la palla si schianta sulla traversa negando al classe 1993 un eurogol che sarebbe stato meritatissimo alla luce della sua prestazione. Al 28′ il terzo momento chiave dell’arbitraggio: Scapuzzi viene steso all’ingresso in area di rigore. Per l’arbitro il fallo questa volta c’è, ma è fuori area. Il Breda rumoreggia ancora. L’ultima occasione per aggiustare la partita arriva a un minuto dal termine: sui piedi di Motta c’è la punizione del pareggio proprio dal limite dell’area, ma la sua conclusione finisce in curva.
Un risultato maturato in campo che non è stato digerito dalla società, nonostante la grandissima prestazione. «A questi livelli credo sia lecito aspettarsi più attenzione da parte degli arbitri, almeno in episodi di così semplice valutazione – ha dichiarato il presidente della Pro Sesto Gabriele Albertini riferendosi al rigore che ha deciso la partita -. Peraltro tutta la nostra panchina ha sentito chiaramente anche il quarto uomo comunicare all’arbitro che non ci fosse il rigore. Giudicate voi dalle immagini. Io vedo solo un fallo a nostro favore. Ci sarebbe poi anche da discutere sulla rincorsa del calciatore e sulla chiara presenza di un avversario all’interno dell’area durante l’esecuzione del rigore. Il tutto davanti agli occhi del direttore di gara. È comunque assurdo perdere una partita per un episodio come questo».
Al termine del match, il mister Francesco Parravicini ha voluto rivolgere un pensiero ai tifosi della Pro Sesto, tornati allo stadio dopo l’emergenza sanitaria per ‘festeggiare’ il ritorno in Serie C: «Per noi è fondamentale il legame con la città e con i tifosi. Lo è stato l’anno scorso, lo è stato l’anno prima e lo sarà ancora. Colgo l’occasione per salutare la Curva Vito Porro che so che anche se non erano oggi presenti allo stadio, lo sono stati. Li saluto e non vedo l’ora che tornino al Breda. Per noi è fondamentale la spinta dei tifosi: abbiamo un modo di giocare che ha bisogno di essere esaltato con l’aiuto dei tifosi. L’aver ritrovato anche oggi diverse persone sugli spalti ci ha dato una mano. Peccato non avergli regalato la soddisfazione di almeno un pareggio».