Negli ultimi giorni di questa anomala estate, uno dei pochi argomenti che ha animato il dibattito pubblico ad eccezione dell’emergenza covid, è stata la questione della ‘modella di Gucci’.
Il suo nome è Armine Harutyunyan, una ragazza armena di 23 anni che era stata scelta dal direttore creativo di Gucci, Alessandro Michele, per presentare alla Fashion Week milanese del 2019 la sua collezione Primavera/Esta- te. Ultimamente, Armine sarebbe stata inserita da Michele nella classifica delle 100 donne più sexy del mondo e questo ‘riconoscimento’ ha attirato le ire degli haters, che hanno iniziato a tempestare i social della modella di offese e insulti.
La giovane donna esce dai canoni di bellezza universalmente riconosciuti alle modelle. Ha folte sopracciglia nere, grandi orecchie, il viso squadrato e un naso adunco.
Tutti caratteri estetici ‘inaccettabili’. Ma da chi? Sicuramente non dal mondo della moda, che l’ha scelta come prima modella armena a sfilare per un grande marchio, e nemmeno dalla sua famiglia che ha appoggiato la ragazza nei suoi studi e nella sua carriera. Eppure, quasi nessuno si è astenuto dal dare il suo parere sulla bellezza della 23enne e su quanto meritasse di essere apprezzata.
Sicuramente potersi nascondere dietro lo schermo del proprio computer agevola moltissimo ‘l’insulto libero’. Ma non è solo il cyber bullismo che aiuta: gli haters e tutti coloro che giudicano (nel bene e nel male) la ‘modella di Gucci’, pensano che le donne possano es- sere incasellate in standard molto rigidi di bellezza. Gli standard cambiano con gli anni ma la propensione a giudicare una donna (in questo caso i suoi meriti lavorativi) in base ai tratti estetici rimane ben salda. Non solo da parte degli uomini ma spesso e volentieri anche dalla parte delle donne, come possiamo leggere nella testimonianza di Francesca che è disponibile sull’ultimo numero cartaceo del Gazzettino Metropolitano o, in alternativa, al link qui sotto.
PER LEGGERE LA TESTIMONIANZA DI FRANCESCA CLICCARE QUI
La risposta migliore a questo tipo di sessismo è l’autostima. Armine continua a postare le sue foto sui social e a lavorare per le grandi case di moda e agli haters non rimane altro che una manciata di cuori o di pollici sotto i loro commenti.