Il sottopasso Campari, nell’omonima via a Sesto San Giovanni, è stato ripulito dai “tag” che alcuni ignoti hanno realizzato sulle sue pareti. E non è la prima volta.
«Eccoci nuovamente a ripulire il sottopasso Campari dalle imbrattature continue di chi ha sicuramente poca educazione e non ha di certo nel cuore la nostra città – scrive l’assessore all’Innovazione Marco Lanzoni -. Noi di AmiAmoSesto non possiamo più certo accettate che i responsabili continuino a imbrattare i muri pubblici o privati e non possiamo nemmeno sentire qualcuno provi a giustificarli con il: “ma sono ragazzi”. Speriamo che questo triste gioco possa essere arrivato al terminare altrimenti forniremo a chi li giustifica il kit latta di vernice e rullo e gli faremo fare un bel giro in città».
I “tag” sono nomi in codice che i writers usano per distinguersi gli uni dagli altri. La tag di un writer è essenziale, identificando l’artista in maniera inequivocabile. In città però, spesso le tag vengono realizzate su muri di proprietà pubblica e sono considerate come imbrattature. In questo caso, anche l’assessore all’Urbanistica sestese, Antonio Lamiranda, fa la voce grossa.
«Vandali, delinquenti, deturpatori – tuona Lamiranda -. Non ci sono altre parole per definire questi imbrattatori seriali. Non hanno ancora capito che la musica è cambiata. Voi sporcate e noi verniciamo a nuovo. Abbiamo tanta di quella vernice di scorta che vi stancherete. E quando vi avremo identificati risarcirete tutto mediante lavori di ripulitura dei muri della città. La migliore punizione rieducativa che ci sia alle vostre bravate».