Niente tampone direttamente all’aeroporto di Linate per chi torna da Malta, Grecia, Spagna e Croazia.
A confermarlo è stato il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana: «A Linate purtroppo gli spazi non ci permettono di compiere sul posto operazioni sanitarie , quindi occorrerà attendere nelle ore successive il contatto con l’Ats competente che fisserà l’appuntamento nel presidio più vicino a casa».
Fontana ha poi ricordato le procedure che devono mantenere le persone di rientro dai quattro paesi a rischio: «Per tutti vale, in attesa del tampone e del successivo risultato, il rispetto delle norme igienico sanitarie principali, lavarsi le mani, indossare la mascherina, mantenere il distanziamento fisico».
Malpensa sì, Linate no. Una ‘scelta obbligata’ che non è stata esente da critiche, soprattutto alla luce del paragone con l’aeroporto Fiumicino di Roma, dove i test sono attivi già da alcuni giorni, mentre a Malpensa cominceranno dal 20 agosto. «Un impiego di risorse in più di oltre 6.000 tamponi, tutto ciò nonostante il Governo centrale non abbia preventivamente concordato con le Regioni le modalità di rientro dei nostri connazionali – la presa di posizione di Fontana -. L’ unità di crisi di Regione non è andata in vacanza, non ha abbassato la guardia e grazie a questo è riuscita ad operare nonostante il periodo di ferragosto con molti operatori sanitari in ferie»
In Lombardia, infine, non sarà previsto l’isolamento fiduciario: «Non trattiamo i cittadini come sudditi: confidiamo nel loro senso civico certi che rispetteranno le prescrizioni igienico-sanitarie sino al risultato del test virologico così come hanno saputo fare, prima e meglio di tutti, sin dai primi giorni dell’emergenza».