Nel primo pomeriggio di lunedì 27 luglio è andata in scena, di fronte a Palazzo Marino, una contestazione contro la realizzazione della vasca nel Parco Nord.
Il Comitato No Vasca, supportato dal consigliere della Lega Silvia Sardone, ha espresso le proprie ragioni durante il consiglio comunale meneghino, riunitosi in videoconferenza. «Sardone ha giustamente rimarcato come Milano e il suo sindaco si rifiutino di comprendere i problemi che sta creando alle popolazioni della Città Metropolitana e quindi viene meno al ruolo di presidente di questa istituzione – ha dichiarato il sindaco di Bresso Simone Cairo -. Da parte mia ho espresso alle persone intervenute la posizione della mia amministrazione che ritengo essere collaborativa ed istituzionale, rispettosa del problema della città di Milano e di tutti i milanesi che si trovano da decenni inondati più volte all’anno dalle acque putride del Seveso».
Nel frattempo, però, da una settimana a questa parte l’area è stata cantierizzata e secondo gli annunci del Comune di Milano stesso, la vasca di laminazione del Seveso nascerà nel 2022 come laghetto artificiale. «Da due anni sosteniamo che si può realizzare la stessa vasca di pari volumetria ma distante almeno altri 100 metri dalle Case di Bresso e così salvare almeno il 50 per cento del bosco del Parco, bene di tutti i milanesi e non solo di noi abitanti di Bresso. Continuerò a sostenerlo perché ritengo assurdo che i Milanesi possano pensare di risolvere il problema spostandolo sotto le finestre di altre persone. Per l’amministrazione del sindaco Sala il bosco è un’area fortemente degradata in cui eliminare oltre 30.000 mq di alberi per far posto ad una lastra di cemento armato, altaa un metro a 12 metri di profondità in un enorme buco».
Il sindaco Cairo, postando su Facebook l’immagine del bosco su cui sorgerà la vasca di laminazione, ha invitato tutti gli interessati a utilizzarla come sfondo per ogni singolo profilo.
«Da milanese, figlio di milanesi da generazioni – ha concluso Cairo – mi rifiuto di pensare che Milano non sia più capace di amare il territorio lombardo e di essere capace di interventi ambientali e di qualità della vita per tutti coloro che hanno la fortuna di vivere in questa area di Lombardia. Milano deve ricordarsi che ‘Milan l’è un gran Milan’».