Intorno al project financing della piscina Carmen Longo, data in concessione per 42 anni alla società ‘The Village’, si sta creando un vero e proprio ‘caso Pef’.
Una copia del Progetto economico finanziario dei lavori alla piscina è stata infatti richiesta mesi fa dal consigliere di opposizione Monica Chittò. «Ma il Comune ha negato l’accesso agli atti, un comportamento che denota poca trasparenza», denuncia la dem, che si è rivolta anche al Prefetto.
Le motivazioni
L’ex sindaco di Sesto Monica Chittò sostiene che avere una copia del Progetto economico finanziario della piscina sia di fondamentale importanza per capire molte cose riguardo a all’impianto che sorgerà dove oggi ci sono le ceneri della piscina Carmen Longo. «Solo esaminando il Pef si può capire quanta parte di terreno è destinata all’impianto natatorio e quanta a servizi accessori come quelli di bar e ristorazione, oltre ai costi di accesso per i sestesi», spiega Chittò. Il consigliere ha fatto richiesta di accesso agli atti mesi fa, ottenendo sempre dinieghi dagli uffici comunali: «Anche di fronte ai solleciti del Prefetto», conclude.
La giunta, in risposta, sostiene che accogliere la richiesta di Chittò e lasciarle una copia del Pef potrebbe ledere l’Ente: «Abbiamo interpellato la società concessionaria dei lavori, che ribadisce che il Pef sia materiale riservato, in applicazione al decreto legislativo 11 maggio 2018 numero 63. Quindi, per evitare contenziosi con la concessionaria e non esporre l’Ente a effetti economici negativi, non possiamo trasmettere il documento richiesto». Questa è stata la risposta data anche al Prefetto, che ha chiesto al Comune le motivazioni del negato accesso agli atti.
La risposta del Prefetto
Il sindaco Roberto Di Stefano ribadisce che se Chittò vuole comunque accedere al Pef deve fare ricorso al Tar: il Tribunale amministrativo regionale. «Chittò è convinta che il prefetto ci abbia sollecitato nel far visionare il Pef. Niente di più falso. È il Tar ad avere la competenza sulla questione. Ricordiamo inoltre che il Pef è coperto da segreto aziendale, come previsto dalla legge in quanto materiale riservato», afferma il primo cittadino.
La prefettura ha scritto al sindaco che: «Il Testo unico degli enti locali riserva ai consiglieri una posizione di pretesa all’informazione, rispetto alla quale non sono opponibili profili di riservatezza». Nell’atto, che non è un’ordinanza ma ha la funzione di fare chiarezza tra le parti, il Prefetto sostiene che non ci siano documenti «riservati» o «segreti» a cui i consiglieri comunali, nello svolgimento delle loro funzioni, non possano avere accesso.