A 100 giorni da quando l’Hotel Michelangelo di Milano ha aperto le sue porte al primo ospite, sono 511 le persone accolte. L’albergo meneghino ha accolto ospiti che vivevano in contesti non consoni a passare il periodo di quarantena, dopo essere risultate positive al coronavirus o essere state a contatto stretto con persone positive.
Mediamente gli ospiti sono stati 120, con un picco di 200 presenze giornaliere tra metà aprile e metà maggio. Ma attualmente sono meno di quaranta le persone presenti. Saranno seguite nelle prossime settimane dal presidio sanitario allestito dalla Croce Rossa Italiana nella struttura di accoglienza collettiva del Comando Aeroporto di Linate dell’Aeronautica Militare, messa a disposizione dal Ministero della Difesa.
Sono stati accolti 348 uomini e 163 donne, per più del 50% provenienti da ospedali, per il 23,5% da strutture collettive di accoglienza, per circa il 15% da Caserme delle Forze dell’Ordine; il restante circa 10% era composto da contatti avvenuti tramite i canali del Comune di Milano (come Milano Aiuta), di Ats Milano Città Metropolitana e da Medici di Medicina Generale.
L’età media degli ospiti è stata di 42 anni: sono state circa la metà le persone tra i 40 e i 60 anni (45%), seguite dalla fascia d’età tra i 20 e i 30 anni (18,8%), tra i 30 e i 40 (15,5%), tra i 60 e i 70 (9,8%) e tra i 70 e gli 80 (5,5%). Il tempo medio di permanenza è stato di 28 giorni: la maggior parte degli ospiti (265) si è fermata tra i 15 e i 30 giorni, mentre in 121 casi la permanenza è stata uguale o inferiore a due settimane; sono poi 76 le persone che hanno dovuto fermarsi tra i 30 e i 40 giorni, 37 tra i 40 e i 50, 10 tra i 50 e i 60 e 2 per più di due mesi.