I lavoratori degli alberghi della provincia di Milano scendono in piazza: martedì 23 giugno alle 10 un presidio di protesta sotto il palazzo di Regione Lombardia. La contestazione è stata organizzata dal sindacato Flaica Cub.
«Parliamo di oltre 20mila lavoratori nella provincia di Milano rimasti a casa dal lavoro già da fine febbraio, quando a causa del Coronavirus gli hotel si sono svuotati e tutte le prenotazioni sono state cancellate.
Le settimane di cassa integrazione con causale ‘Covid-19’ disposte dal Governo si stanno esaurendo (molti le hanno già terminate): purtroppo, le settimane di proroga disposte dal Decreto ‘Rilancio’ sono risultate assolutamente insufficienti, soprattutto in un territorio come il nostro.
A Milano i flussi turistici, infatti, non riprenderanno in tempi brevissimi, dato che sono in gran parte legati agli eventi fieristici che sono stati tutti cancellati o rimandati in autunno. Questi lavoratori, quindi, rischiano di passare i mesi di giugno, luglio e agosto senza la certezza di percepire un reddito», spiega il sindacato.
Dal 17 Agosto, inoltre, scadrà la sospensione dei licenziamenti per motivo economico disposta sempre dal Decreto Rilancio: «Dopo quella data c’è il rischio che le aziende richiedano ingenti e diffuse riduzioni di personale.
Il 3 giugno abbiamo incontrato la Prefettura di Milano e il 17 giugno i vertici dell’Inps. Purtroppo non c’è stata nessuna proposta concreta per risolvere il dramma vissuto da questi lavoratori. Serve istituire un ammortizzatore sociale che duri almeno fino ad inizio 2021, con contestuale blocco dei licenziamenti».