Era il 1990 quando veniva fondata l’Admo Lombardia, l’Associazione Donatori di Midollo Osseo. In questi giorni di emergenza Coronavirus, i festeggiamenti si sono svolti online.
In una lunga diretta Facebook (disponibile cliccando qui) si sono susseguite numerose storie, introdotte dall’assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia Melania Rizzoli: «Il 30esimo anniversario dalla fondazione di Admo – ha dichiarato – rappresenta una ricorrenza speciale per la nostra Regione e, in un momento così profondamente segnato da difficoltà e incertezze, ci offre la possibilità di alzare lo sguardo per ammirare una straordinaria esperienza di aiuto alla vita».
Tra gli ospiti della diretta è intervenuta anche Serena Savi, la mamma del piccolo Filippo di Cusano Milanino che lo scorso gennaio ha ricevuto il trapianto di midollo osseo. «Filippo è nato ad aprile 2019 sanissimo e forte – ha raccontatto commossa mamma Serena -. Ma a un certo punto, verso la fine di luglio, ha iniziato ad avere uno strano sfogo in viso, che non abbiamo ancora capito se abbia avuto o meno una relazione con la sua patologia»
I problemi più seri, come spiegato da Serena, per il piccolo Filippo cominciano ad agosto, quando il piccolo ha solamente 4 mesi. «È partita una febbre che non è stata possibile abbassare in alcun modo. Dopo un primo ricovero a Cremona la situazione sembrava migliorata, ma la febbre non è mai passata del tutto. Siamo così tornati in ospedale e dagli esami del sangue è emersa la patologia di Filippo, che necessitava immediatamente di un ricovero a Brescia perché a Cremona non erano in grado di curarlo. Ci hanno detto inizialmente che poteva essere una meningite e invece non era quella: la sua patologia si chiama Linfoistiocitosi Emofagocitica (Hlh). È una malattia di origine genetica, con la mutazione rarissima Xlp2. È in quel momento che abbiamo scoperto la necessità del trapianto di midollo ed è cominciata la ricerca di un donatore compatibile».
La storia di Filippo ha fatto in pochissimo tempo il giro di tutta Italia, con la ‘sua’ Cusano Milanino protagonista di solidarietà in occasione della Notte Bianca dello scorso anno. «Con l’inizio della ricerca – prosegue mamma Serena – è iniziata anche la paura di non trovare il giusto match, non solo per Filippo ma anche per chi sarebbe venuto dopo di lui e chi è venuto prima. Siamo contenti che grazie alla sua storia e alla campagna promossa attraverso la pagina Facebook ‘Un dono per Filippo’ qualcuno in un futuro donerà il suo midollo, perchè in tanti hanno risposto all’appello».
Tornando invece alla storia del piccolo Filippo, il 19 novembre rappresenta una data chiave. A 7 mesi dalla nascita, sembra esser stato trovato un donatore compatibile. «Ma poi ci hanno comunicato che non era più disponibile: ci è crollato il mondo addosso. Il nostro timore era che il tempo non bastasse, che la sua malattia si riattivasse. E invece il nuovo donatore è stato trovato e ha accettato di donare dopo Natale: la notte tra l’8 e il 9 gennaio è arrivato il tanto atteso trapianto».
Da lì è cominciata l’attesa per i 100 giorni post trapianto, passati sempre nel ricovero a Brescia. «Siamo rimasti nel centro trapianti fino a febbraio perché il dato dei globuli bianchi cresceva a rilento. Siamo usciti il 17 febbraio e il 17 aprile abbiamo festeggiato i 100 giorni».
E adesso per Filippo e i suoi genitori è tempo di guardare al futuro: «Speriamo che tutto vada per il meglio, abbiamo scirtto alla nostra donatrice: le saremo per sempre grati».