Una forte spinta al digitale, con oltre 2mila prestazioni a distanza erogate dall’inizio del lockdown. Il centro medico Santagostino, con sedi anche a Milano e a Sesto San Giovanni, racconta come l’emergenza Covid-19 ha accelerato il digitale nel mondo della salute.
Durante l’emergenza coronavirus, il centro ha potenziato e ampliato i servizi da remoto, online: grazie ai videoconsulti specialistici i medici hanno potuto continuare a seguire i pazienti anche senza farli muovere da casa.
Dall’inizio dell’emergenza a oggi sono stati erogati oltre 2mila videoconsulti, in oltre 30 specialità, da un centinaio medici. La psicoterapia, dirottata interamente online ha visto l’erogazione di circa 20mila videoterapie (in questo caso ciascun paziente solitamente segue un percorso che prevede più appuntamenti successivi).
Le prestazioni specialistiche più scelte sono state: dermatologia, ginecologia, gastroenterologia, otorinolaringoiatria, endocrinologia e ortopedia.
Secondo un’indagine interna svolta tra 221 professionisti, la possibilità di svolgere visite a distanza è stata molto apprezzata dai medici perché ha permesso di andare incontro ai bisogni dei pazienti. Il 92% ha risposto che la piattaforma di telemedicina non ha richiesto particolari conoscenze tecniche per essere utilizzata e il 97% ha affermato di ritenerlo uno strumento utile.
«Stiamo lavorando per tornare alla normalità – spiega Andrea Costantino, gastroenterologo al Santagostino -. Speriamo che in un futuro non troppo lontano i pazienti possano tornare a vedere il nostro sorriso rassicurante, non coperto da mascherine, e a stringerci la mano alla fine della visita. I videoconsulti, nella fase di emergenza ma anche adesso che le restrizioni si sono un po’ allentate, sono comunque un’ottima alternativa per restare in contatto».
«La telemedicina – aggiunge ancora Costantino – permette di soddisfare alcuni bisogni di salute attraverso le tecnologie di telecomunicazione. Consente l’assistenza, l’intervento e il monitoraggio clinico nonostante la distanza fisica fra paziente e professionista. È stato dimostrato da numerosi studi che la telemedicina può colmare un divario nei casi in cui le distanze, la mancanza di mezzi trasporto o la mancanza di personale limitano l’accesso alle cure».
«La grande attenzione che il Santagostino pone da sempre alle innovazioni tecnologiche – interviene Andrea Porcu, direttore generale del Centro Medico Santagostino – si è dimostrata vincente perché gli strumenti e le risorse di telemedicina erano già pronti. I nostri centri hanno potuto soddisfare, soprattutto nel corso del lockdown, i bisogni di salute della popolazione, nonostante gli importanti limiti dati dalle limitazione alla mobilità delle persone».
«Ora che siamo entrati nella fase due abbiamo riaperto i nostri ambulatori garantendo massima sicurezza – prosegue Porcu – ma il videoconsulto e le videoterapie (oltre che gli altri servizi digitali che abbiamo messo in campo) resteranno patrimonio dell’azienda, con un team medico formato e pronto a lavorare anche a distanza, con la grande opportunità di poterci rivolgere ai pazienti in tutta Italia (e anche fuori). Insomma: abbiamo trasformato una crisi in una grande opportunità e dato il nostro contributo all’accelerazione di un settore, quello della telemedicina, che inevitabilmente caratterizzerà la sanità del futuro».